martedì 23 settembre 2008

Un blasfemo

(Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)

[Fabrizio De Andrè]


Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.


Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.


Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.


... mi cercarono l'anima a forza di botte...

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato.

1 commento:

  1. Adoro Amico fragile,La mia preferita rimane Hotel Supramonte ,aggiungo non ho letto mai scrittura più bella di questo poesia di fabrizio, al funerale in gennaio 99, Fernanda Pivano sua grande amica disse è morto il più grande poeta italiano del 900.
    Ciao Caro amico, ti lascio con questi versi,
    .....
    ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
    ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
    cosa importa se sono caduto se sono lontano
    perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
    perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
    ma dov'è finito il tuo cuore, ma dov'è finito il tuo cuore.

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