A proposito del caso di pubblicazione di intercettazioni che lo riguardano, Romano Prodi commenta come segue:
"Vista la grande enfasi e, nello stesso tempo, l'inconsistenza dei fatti a me attribuiti da Panorama - non vorrei che l'artificiale creazione di questo caso politico alimentasse il tentativo o la tentazione di dare vita, nel tempo più breve possibile ad una legge sulle intercettazioni telefoniche che possa sottrarre alla magistratura uno strumento che in molti casi si è dimostrato indispensabile per portare in luce azioni o accadimenti utili allo svolgimento delle funzioni che le sono proprie". "Da parte mia - conclude - non ho alcuna contrarietà al fatto che tutte le mie telefonate siano rese pubbliche".
Finalmente, qualcuno che dice qualcosa di sinistra... personalmente, sono sempre stato dell'idea che se un politico non ha nulla da nascondere non dovrebbe temere la pubblicazione di intercettazioni che lo coinvolgono. Che io ricordi, Prodi è il secondo politico a fare un discorso del genere (il primo fu Roberto Maroni). Grazie.
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