Recente l'esternazione del Presidente del Senato Ignazio LaRussa: "se mio figlio mi dicesse di essere gay", dice La Russa, "per me sarebbe un dispiacere, come se fosse milanista".
Interessante l'accostamento tra due ambiti cosi distanti tra loro, l'orientamento sessuale di una persona ed il tifo calcistico; in termini di comunicazione però la tecnica mi pare chiara: strizzare l'occhio all'omofobia di chi la pensa come lui (stiamo pur sempre parlando di una persona fiera di tenere in casa un busto di mussolini (la minuscola è una scelta, non un refuso): difficile avere dubbi) e poi subito buttarla in caciara con il paragone calcistico - per annacquare il tutto e rispondere preventivamente alla prevedibile ondate di critiche.
Scelta suppongo ahimé efficace, benché certo non da "padre dell'anno" - e penso che Igna' possa di conseguenza stare tranquillo: se mai uno dei suoi figli fosse gay, si guarderebbe bene dall'andarglielo a dire...