venerdì 27 febbraio 2009

Ancora

Visto che oggi sono in vena di citazioni fliostatunitensi... conviene cavalcare l'onda, visto che la cosa non si ripeterà molto a breve!

"Io credo in un’America dove la separazione di Chiesa e Stato sia assoluta. Dove nessun gruppo religioso cerchi di imporre i suoi voleri direttamente o indirettamente sulla popolazione o sugli atti pubblici dei suoi funzionari. "

[John Fitzgerald Kennedy, 12 settembre 1960]

Io invece sogno un'Italia in cui un politico sappia dire qualcosa del genere...

[UPDATED]

... o per lo meno in cui nessun politico dica cose del genere... ennesima perla per mantenere viva la tradizione di buffonate...

[UPDATED]

... od in cui non succedano cose come questa... che mi ricorda tra l'altro un'esperienza personale presso un mio ex datore di lavoro...

Obam Hood

Davvero, l'ultima cosa che avrei immaginato era di trovarmi a pensare che la sinistra italiana dovrebbe prendere esempio dagli USA... e sto parlando dei programmi, dei provvedimenti, non delle parole o dei bei proclami. Proprio vero che non si finisce mai di imparare...

mercoledì 25 febbraio 2009

Notizie

A Pescara verranno affissi manifesti dell'UAAR riportanti la dicitura non autorizzata per gli "ateobus" di Genova, a seguito delle solite pressioni delle alte sfere religiose.

La buona notizia è che da qualche parte esiste qualcosa di simile ad una par condicio tra credenti e non credenti (in altre città manifesti con frasi del genere sono stati bloccati, mentre non c'è stato problema alcuno per manifesti che dichiarano "La buona notizia è che Dio esiste": evidentemente, si può dire che Dio esiste ma non che dio non esiste).

La cattiva notizia, a mio avviso, sta nel contenuto dei manifesti affissi a Pescara: ne ho già parlato, in realtà, a proposito delle prime proposte di "ateobus" genovesi. I manifesti in questione riportano la seguente scritta: "La cattiva notizia è che dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno".

Ora, non sono d'accordo su due questioni. Prima di tutto, definire "cattiva notizia" il fatto che dio non esista mi sembra un po' fuori luogo, in una campagna del genere. Altrettanto fuori luogo, e formalmente sbagliato, mi sembra affermare "dio non esiste", così come ridicolo mi sembra chi afferma il contrario.

Probabilmente una formulazione dubitativa, come quella dell'originaria campagna inglese ("Probabilmente non c’è nessun Dio. Smettila di preoccuparti e goditi la vita"), mi sarebbe sembrata più indicata: in ogni caso, rallegriamoci per questo spiraglio di laicità che arriva dall'Abruzzo... in fondo, durerà poco...

lunedì 23 febbraio 2009

Planisfero

Divano e planisferoDivano e planisfero

Ecco qua il poster dei miei sogni, a completare la parete dello studio che sovrasta il divano...

Con un enorme grazie - l'ennesimo - a Cristina, per la pazienza con la quale ha continuato a cercare quando già io ero da un pezzo stufo e rassegnato. Realizzando così, ancora una volta, uno dei miei desideri...

venerdì 20 febbraio 2009

Giocare all'aperto

"Uscite a giocare che c'è il sole".

Sembra incredibile, ma il "nostro" primo ministro fa dell'umorismo sulle vittime del regime argentino, uso a gettare in mare dall'aereo i propri oppositori, dopo averli massacrati di botte.

Mi stupisce che non abbia aggiunto qualche considerazione circa l'abbronzarsi, giocando al sole...

giovedì 19 febbraio 2009

Senza parole

Ecco, noi siamo "governati" da una persona così.

Testamento biologico

Si parla in queste settimane di mancanza di legislazione sul cosiddetto fine vita, vuoto che va colmato secondo le stesse fonti a dir delle quali, meno di un anno fa, non c'era alcun bisogno di regolamentare la materia. Nel frattempo, però, la magistratura ha dimostrato inequivocabilmente che quel bisogno non c'era, perché il fondamentale diritto di autodeterminazione del singolo era già chiaramente sancito dalle leggi vigenti: la corsa è ora dunque quella verso una limitazione dei diritti dei singoli, a vantaggio del controllo della vita e della morte dei singoli da parte dello stato, della chiesa, della tecnologia.

Ne sono scaturite proteste (la grande maggioranza degli Italiani non è d'accordo, secondo alcuni sondaggi, con l'impronta clericale e fideistica che il "governo" ha sostenuto nelle settimane in cui si tentava di sovvertire una sentenza definitiva, rea di aver formalizzato la libertà di una persona di scegliere) ed iniziative, con prese di posizione saldamente documentate e motivate anche nell'ottica della legislazione vigente, in Italia ed in Europa.

Questo articolo su Micromega spiega chiaramente quali sono le motivazioni giuridiche a seguito delle quali la proposta portata avanti dall'attuale "governo" pare essere illegittima ed irricevibile, e viola i diritti umani previsti dalla nostra Costituzione e da svariati trattati internazionali.

Estremamente interessante, poi mi sembra quest'altro articolo, apparso su Micromega a firma di Barbara Spinelli a proposito dell'adesione alla manifestazione che si terrà a Roma, in Piazza Farnese, sabato 21 febbraio alle ore 15: esso chiarisce, in particolare, come di certi, fondamentali termini - vita, libertà, legalità - si stia facendo abuso da parte di chi porta avanti un disegno di legge che con la libertà, la legalità e la vita ben poco ha a che fare. Fondamentale mi sembra in particolare il passaggio sull'idea di indisponibilità della vita, della quale ho già parlato qualche tempo fa. Scrive Barbara Spinelli:

Mi oppongo a chi parla di vita indisponibile nello stesso momento in cui s’appresta a disporre di quella altrui, in nome di verità forse non estranee al paziente-prigioniero, ma incompatibili con quello che il paziente sta vivendo. Sì, ogni vita è indisponibile: questo significa che essa non può esser delegata a entità astratte come la società, lo Stato o la chiesa, quale che sia la chiesa. È a disposizione di chi si prepara a morire.

Tutto questo, purtroppo, mal si concilia con il desiderio e l'esigenza di controllo delle e sulle persone che entità astratte quali lo stato (quello italiano attuale in particolar modo) e la chiesa (la Chiesa in particolare) manifestano di continuo... tipico segno di incancrenimento del potere...

mercoledì 18 febbraio 2009

Libertà d'opinione

Penso valga la pena dedicare qualche minuto alla lettura di questo articolo, che fa il punto su alcune proposte all'esame del parlamento e ed effettua alcune considerazioni sul concetto di libertà d'opinione, concetto attualmente non molto in voga nella società italiana.

martedì 17 febbraio 2009

Sardegna

La cattiva notizia è che in Sardegna ha vinto Berlusconi: non il suo candidato, completamente oscurato, durante la campagna elettorale, dal Nano e dai suoi ministri, in continua trasferta insulare a spese dei contribuenti. Bensì Berlusconi, che per queste elezioni regionali sarde ha dato anima e corpo (in barba alla crisi economica, ai problemi sicurezza tornati di moda nelle televisioni di regime, in barba al governo ed all'Italia).

La notizia buona, in prospettiva futura, può essere il tracollo del PD. Mi capita di pensare, infatti, che se il Partito Democratico alle prossime Europee scendesse sotto una soglia di "pudore" (che so, sotto il 20 od il 15%) parte della dirigenza avrebbe appunto il pudore di dimettersi. Forse. Del resto, se desideriamo che la politica si rinnovi, è l'unica possibilità che abbiamo: che il rinnovamento venga da sinistra. Da destra non ci si può aspettare nulla, c'è un partito azienda di proprietà di un anziano signore, che tutto può rappresentare (paura, illusione, furbizia, demagogia, ...) ma non il rinnovamento. Da sinistra chissà: forse, con un sussulto di dignità, Veltroni ed i suoi lascerebbero, dopo una sconfitta anche numericamente eccezionale. E ci sarebbe spazio per qualcosa di nuovo...

lunedì 16 febbraio 2009

Recitativo

"Uomini, poiché all'ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro:
sappiate che la morte vi sorveglia
gioir nei prati o fra i muri di calce,
come crescere il gran guarda il villano
finché non sia maturo per la falce."


[Da "Recitativo-Corale", di Fabrizio De Andrè - "Tutti morimmo a stento" (1968)]

sabato 14 febbraio 2009

Faccia di bronzi

Il piccolo presidente del consiglio vorrebbe portare i bronzi di Riace alla Maddalena, per farli ammirare ai capi di governo del G8 in programma per il prossimo luglio.

Seguiranno razzie di obelischi (precedenti pseudo-illustri non mancano)? Nel frattempo, il seggio senatoriale per il suo cavallo (quello delle telefonate di Mangano, suppongo) è in allestimento...

venerdì 13 febbraio 2009

Non sono un dittatore!

Dateci fiducia, fateci provare, non ve ne pentirete, non vi deluderemo!

Non sono un dittatore!

Il Nano di LOST... imperdibile!

Rinnovabili? No, grazie!

Altro colpo di Nano del governo: dal decreto milleproroghe scompare l'obbligo ad installare pannelli solari sui nuovi edifici. Del resto, il Gigantesco Statista tifa per l'ormai obsoleto nucleare, si sa. In fondo, politico vecchio, soluzioni vecchie...

Il vento

Tanto, le chiacchiere, le maldicenze, le perversioni se le porta già via il vento, soprattutto il vento che soffia forte, quassù, dove un prete di montagna ha ricordato semplicemente che non si prega mai "contro".

Chissà se tutti quelli che in queste settimane, in questi mesi, hanno cavalcato il fenomeno mediatico di Eluana Englaro, alla ricerca di notorietà, potere, di un controllo sulla libertà delle persone che ormai sta sfuggendo loro, chissà se tutte quelle persone hanno letto questo articolo. Davvero, le loro chiacchiere, le loro maldicenze, il loro perverso modo di usare il dramma di una famiglia... tutto questo, se lo porta già via il vento.

giovedì 12 febbraio 2009

"Bonus bebè?" "Bonus... macchè!"

La mia città è governata dalla Lega Nord. D'accordo, ufficialmente il sindaco è di Forza Italia. Ma si tratta di uno di quei politici troppo attratti dalla doppia poltrona per non candidarsi anche al Parlamento, o per scegliere uno solo dei due ruoli. Quindi nella pratica governa il vicesindaco, leghista.

E che l'impronta dell'amministrazione sia quella leghista è evidente da tante cose, prima tra tutte il famoso provvedimento "anti-mango" di quasi un anno fa (il divieto di mangiare nei parchi, che portò a multare tre persone, ree di mangiare mango (il frutto, non il cantante!) su una panchina... o, forse, di avere la pelle scura...).

Nelle ultime settimane, la giunta s'è distinta (si fa per dire) per una controversia attorno al cosiddetto "bonus bebè": lo stanziamento cioè di una cifra in denaro per sostenere le coppie italiane che avessero messo al mondo un figlio. Avete letto bene: italiane. Il giudice del lavoro di Brescia ha stabilito - a seguito dei ricorsi di alcune coppie straniere - che l'inserimento della nazionalità tra i requisiti per l'accesso al bonus è illegittimo. Con delibera successiva, l'illuminata giunta ha eliminato il contributo per tutti, poiché "l’estensione del beneficio a tutti gli stranieri in possesso dei requisiti risulterebbe in contrasto con la finalità prioritaria di sostegno alla natalità delle famiglie di cittadinanza italiana che si prefiggeva questa amministrazione con l’adozione dell’atto impugnato". Come dire: meglio non dare un soldo a nessuno, piuttosto che rischiare di darlo ad un extracomunitario...

Succedono anche queste cose, al tempo del regime...

mercoledì 11 febbraio 2009

A proposito

Gli avvoltoi che di solito si gettano sui morti si sono accaniti su una persona viva ancorché morente; il tragico problema di quando smettere di difendere la vita di un individuo è stato empiamente usato per un disegno di sovversione politica.
[Claudio Magris, 10 febbraio]

Io credo in un’America dove la separazione di Chiesa e Stato sia assoluta. Dove nessun gruppo religioso cerchi di imporre i suoi voleri direttamente o indirettamente sulla popolazione o sugli atti pubblici dei suoi funzionari.
[John Fitzgerald Kennedy, 12 settembre 1960]

Quando il professor Buttiglione, o chi per lui, insiste nel denunciare i guasti del relativismo etico, omette di aggiungere che il contrario di relativismo è il dogmatismo. E omette di considerare che ogni etica “relativistica”, pur producendo non di rado disordine e solitudine, non produce però oppressione. Al contrario delle etiche dogmatiche o granitiche, il cui destino è confortare le certezze di chi le possiede, e tormentare e opprimere tutti gli altri, pretendendo di farli vivere e agire dentro le certezze altrui. Le etiche dogmatiche sono dunque, a conti fatti, terribilmente egoistiche. Chi le possiede gode, si sente depositario di verità e di giustizia. Ma chi non le possiede è costretto a subirle, e come accade proprio adesso a milioni di italiani si sente in ostaggio di una morale così indifferente alla libertà degli altri da considerarla un errore, o una bestemmia, o addirittura un oltraggio alla “società naturale”, che sarebbe poi quella stabilita dalla piccola comunità dei vescovi cattolici.

Il comportamento della Chiesa ratzingeriana è, in questo senso, oppressivo e offensivo. Da relativista etico, l’unica certezza che mi sorregge è non volere e non sapere imporre la mia condotta di vita al professor Buttiglione. Lui non può dire altrettanto.
[Michele Serra, "la Repubblica", 09/02/2007]

Il giorno dopo

Ho letto un po' di commenti sulla vicenda di Eluana Englaro ieri, e del tentativo del governo di forzare la Costituzione, tentativo fortunatamente sventato, per ora, da Giorgio Napolitano.

La Repubblica affidava i commenti istituzionali sulla situazione a due personaggi che non hanno certo bisogno di grandi presentazioni: Stefano Rodotà, ex Presidente dell'Autorità di Garanzia sulla Privacy, e Gustavo Zagrebelsky, ex Presidente della Corte Costituzionale. I loro articoli, molto interessanti, sono qui: Lo tsunami costituzionale (Rodotà), Il veleno nichilista che anima il regime (Zagrebelsky).

Scrive Rodotà, a proposito del braccio di ferro (in)costituzionale che il capo del "governo" vorrebbe mettere in atto col Presidente Napolitano:

L'obiettivo è chiaro. Rompendo con la Costituzione, Berlusconi infrange il patto civile tra i cittadini e non ci porta verso una Terza o una Quarta Repubblica, ma verso un cambiamento di regime, ad una sovversione, ad una radicale sostituzione del governo della legge con quello degli uomini (Platone, non Stalin).

Ha colto nel segno Ezio Mauro quando ha parlato di una palese deriva bonapartista. Stiamo vivendo una vicenda che sta a metà tra "Napoleone il piccolo" (Victor Hugo) e "La resistibile ascesa di Arturo Ui" (Bertolt Brecht). Resistibile, Ma bisogna resistere davvero e subito o non vi sarà tempo per ripensamenti e pentimenti.

L'articolo di Zagrebelsky, invece, è molto interessante per quanto riguarda il tentativo di dare una definizione al regime politico attualmente in vigore in Italia (intendendo per "regime", in senso neutro, "modo di reggimento politico"). Dopo un'acuta ed approfondita analisi, il giurista conclude così:

Abbiamo iniziato queste considerazioni col proposito di cercare una definizione che, in una parola, condensi tutto questo. L'abbiamo trovata? Forse sì. Non ci voleva tanto: nichilismo, inteso come trasformazione dei fatti e delle idee in nulla, scetticismo circa tutto ciò che supera l'ambito (sia esso pure un ambito smisurato) del proprio interesse. Chi conosce la storia di questo concetto sa di quale veleno, potenzialmente totalitario, esso abbia mostrato d'essere intriso. Ciò che, invece, si fa fatica a comprendere è come chi tuona tutti i giorni contro il famigerato "relativismo" non abbia nessun ritegno, addirittura, a tendergli la mano.

Mancanza vaticana di ritegno, aggiungo io, che è motivo di imbarazzo per la quasi totalità dei cattolici che conosco, oltre ad essere palesemente in conflitto con qualunque idea di Stato laico e con i particolari accordi ("Concordato") tra Chiesa Cattolica e Stato italiano (scrive Rodotà che esiste un principio che impone al Governo di "coprire" il Presidente della Repubblica, sì che ci si doveva attendere una protesta ufficiale per la dichiarazione ufficiale vaticana di "delusione" per il comportamento di Giorgio Napolitano).

Il Corriere della Sera, dal canto suo, racconta la conclusione della vicenda di Eluana Englaro raccontando il rapporto tra un padre, distrutto dal dolore, ed una figlia, finalmente liberata da una non vita, in ossequio ad una promessa - c'è chi mantiene le promesse fatte, la parola data, anche se ai nostri politici può sembrare strano - e non certo, come i soliti interessati hanno tentato di sostenere, per propria comodità. L'inviato del Corriere conclude infatti così: Sono in tanti quelli che pensano che in fondo non voleva che sua figlia se ne andasse. «Certo che soffrirò, ma cosa c'entra?». Era tutto per lei, non per me, ripete, e la voce si fa tenue. «Ho sopportato molto, in questi anni». Ma doveva andare avanti, dice, dovevo mantenere la promessa. E infine liberarla, la sua bambina.

In un'altra occasione, mi sarei fermato qui: le due testate sopra ricordate rappresentano tra l'altro abbondantemente la maggioranza dei quotidiani venduti in Italia, ed in questo caso anche il punto di vista della grande maggioranza dei cittadini italiani. Dalla parte di Eluana Englaro e di suo padre Beppino per quanto riguarda la libertà di autodeterminazione, dalla parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per quanto riguarda il tentativo di colpo di mano (colpo di nano colpo di villano ?) del "governo".

Non sarei andato a cercare altri commenti, avendo forse troppo rispetto del mio cervello, o per lo meno del mio fegato, per dedicare tempo e fatica alla lettura di commenti meno aperti e progressisti.

In questo caso invece l'ho fatto, forse per completezza, probabilmente perché ero curioso di vedere sino a che punto si possono spingere il servilismo umano, e l'umano amore per il potere. Così ho sfogliato i siti web di quotidiani "di nicchia", dove la nicchia è da intendersi dal punto di vista delle copie vendute, fortunatamente assai meno di quelle dei quotidiani "veri", ma non dal punto di vista del potere: quello, anzi, sta proprio da quelle parti.

L'Avvenire, a dirla tutta, è stato un po' una delusione: un racconto sommario della storia di Eluana Englaro, condito da considerazioni pseudo-scientifiche assolutamente infondate, come l'alta probabilità di risvegli in situazioni analoghe trattate in opportuni (quanto fantomatici) centri europei, pressochè inesistenti nel nostro (nostro ? Città del Vaticano ???) Paese, e dalla nemmeno tanto sottile insinuazione che le sentenze favorevoli alla libertà di scelta di Eluana Englaro siano frutto di improvvisi "cambi di idea" della Corte d'Appello di Milano, e che la volontà della ragazza non fosse assolutamente certa (come se i tribunali fossero occupati da persone prive di buon senso e senza alcun desiderio di stabilire la verità). Un articolo dai toni tutto sommato soft, se si pensa alle (imperdibili) esternazioni cardinalizie degli ultimi giorni, nelle quali il termine "omicidio" ricorreva ogni due parole.

Decisamente più di soddisfazione "Il Giornale", per gli amici "La voce del padrone". Dando seguito ad una luminosa tradizione di obiettività ed indipendenza dal proprio editore (ricordiamo che il "quotidiano" in questione è di proprietà della famiglia Berlusconi...), nonché di serenità di giudizio ed equilibrio di toni esemplari, l'editoriale titola "Complimenti Napolitano", perfettamente allineato con l'intento berlusconiano (La voce del padrone, appunto) di sfruttare la tragedia di una ragazza, e della sua famiglia, come un grimaldello per far saltare ogni controllo costituzionale sull'operato del "governo", riversando sul Capo dello Stato l'accusa di omicidio.

A questo punto, in un attacco di autolesionismo, ho pensato - diomiperdoni, se un dio esiste - di leggere gli editoriali di "Libero" (più che un quotidiano, un ossimoro) e de "Il foglio" (il cui titolo rappresenta la massima quantità di amenità sopportabile da mente umana). Purtroppo - o per fortuna - il contenuto di queste perle di "giornalismo" è tanto prezioso da essere accessibile completamente solo dagli abbonati. La mezza delusione per l'incompletezza della mia "rassegna stampa", dunque, è stata accompagnata dalla considerazione che solo gli abbonati avranno la fortuna di leggere certi commenti, e che si troveranno entrambi (entrambi gli abbonati) d'accordo con essi... Ed i non abbonati si arrangino...

martedì 10 febbraio 2009

Addio

Poi domani ricominceremo a parlare di colpi di stato ed ingerenze vaticane.

Per oggi, solo un addio, ed un grazie, ad una ragazza che, come ha giustamente detto suo padre, è ormai diventata un simbolo che sopravviverà a tutti noi, simbolo di diritti e libertà personali, simbolo, ben più forte di tanti sedicenti tali, di vita e di amore per la vita.

lunedì 9 febbraio 2009

Napeoleoni, Mussoloni

Del merito ho già scritto - e si è già scritto - molto: libertà personali, diritto all'autodeterminazione da parte di ogni singolo individuo, diritto a veder rispettate le proprie volontà anche quando non si sia più in grado di manifestarle. C'è una sentenza della Corte d'Appello di Milano, poi ritenuta legittima dalla Cassazione, che garantisce tutto questo. C'è la volontà del "governo", e del Vaticano che sul governo fa indecenti pressioni, di non permettere che ad una sentenza passata in giudicato sia data attuazione.

La novità (si fa per dire) di questi giorni è l'attacco, di governo, Vaticano e compagnia bella (si fa per dire), alla forma delle istituzioni. Un governo che approva un decreto legge con l'intento di bloccare l'esecuzione di una sentenza definitiva, nonostante lo stesso Presidente della Repubblica l'avesse invitato a non forzare la mano con un provvedimento palesemente incostituzionale. Un Capo dello Stato che non controfirma il decreto, giudicandolo appunto incostituzionale nelle modalità di estensione. Un primo ministro (si fa per dire) che tuona contro il Capo dello Stato, reo di seguire una Costituzione "stalinista" che del governo bloccherebbe la capacità d'azione (in genere si parla di bilanciamento dei poteri, ma il piccolo uomo è poco avvezzo alla terminologia democratica). "Convocherò le camere per ottenere una legge equivalente al decreto bocciato", "Tornerò dal popolo per cambiare la Costituzione". Indecente come sempre, approfitta della tragedia di una persona e di una famiglia per forzare la mano ed i rapporti istituzionali col Quirinale. Vuole più libertà, l'omuncolo, vuole essere al di fuori - al di sopra - delle regole democratiche. Serra i ranghi con l'alleato d'oltre Tevere, che si dice "deluso" dalla scelta di Napolitano. Deluso cioè dal rispetto della Costituzione, in barba a qualunque idea di separazione tra Stato e Chiesa. In barba a qualunque laicità dello Stato.

Ne hanno scritto in questi giorni, molto meglio di me, Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari, in tre articoli che invito a leggere: La politica gregaria (Mauro), La svolta bonapartista (Mauro), Non poteva esserci scempio più atroce (Scalfari).

Scriveva Mauro prima del colpo di mano (colpo di Nano ?):

Questo governo pagano, figlio di una cultura che ha paganizzato l'Italia, è diviso dalla religione dei sondaggi (i quali danno ragione alla scelta del padre di Eluana che vuole infine liberare il corpo di sua figlia da questo simulacro di vita) e il richiamo della Chiesa, che con quel corpo totemico vuole ribadire non solo i suoi valori eterni, ma anche il suo controllo della vita e della morte. [...]
Se il decreto salta, si salva il principio dell'autonomia tra i poteri dello Stato. Resta da chiarire, purtroppo, la capacità di autonomia della politica italiana, del suo governo, del Parlamento e di questa destra davanti alle pretese della Chiesa. Che ha tutto il diritto di dispiegare la sua predicazione e di affermare i suoi valori, ma non di affermare una sorta di idea politica della religione cristiana, trasformando il cattolicesimo italiano da religione delle persone a religione civile, con forza di legge.

E Scalfari, scrivendo qualcosa in cui mi sono ritrovato perfettamente, dato che quelli erano i miei - spaventati, spaventosi - pensieri, dice:

Nel suo articolo di ieri, che condivido fin nelle virgole, Ezio Mauro ravvisa tonalità bonapartiste nella visione politica del berlusconismo. Ha ragione, quelle somiglianze ci sono per quanto riguarda la pulsione dittatoriale, con le debite differenze tra i personaggi e il loro spessore storico.

Ci sono altre somiglianze più nostrane che saltano agli occhi. Mi viene in mente il discorso alla Camera di Benito Mussolini del 3 gennaio 1925, cui seguirono a breve distanza lo scioglimento dei partiti, l'instaurazione del partito unico, la sua identificazione con il governo e con lo Stato, il controllo diretto sulla stampa. Quel discorso segnò la fine della democrazia parlamentare, già molto deperita, la fine del liberalismo, la fine dello Stato di diritto e della separazione dei poteri costituzionali. [...]

In quel passaggio del 3 gennaio '25 dalla democrazia agonizzante alla dittatura mussoliniana, gli intellettuali ebbero una funzione importante.
Alcuni (pochi) resistettero con intransigenza; altri (molti) si misero a disposizione.
Dapprima si attestarono su un attendismo apparentemente neutrale, ma nel breve volgere di qualche mese si intrupparono senza riserve.
Vedo preoccupanti analogie. E vedo titubanze e cautele a riconoscere le cose per quello che sono nella realtà. A me pare che sperare nel "rinsavimento" sia ormai un vano esercizio ed una svanita illusione. Sui problemi della sicurezza e della giustizia la divaricazione tra la maggioranza e le opposizioni è ormai incolmabile. Sulla riforma della Costituzione il territorio è stato bruciato l'altro ieri.
E tutto è sciaguratamente avvenuto sul "corpo ideologico" di Eluana Englaro. Non ci poteva essere uno scempio più atroce.


Vale la pena leggere per intero questi articoli: non è detto che tra un mese, od un anno, ci sarà ancora la possibilità, la libertà di scrivere cose del genere...

sabato 7 febbraio 2009

Grazie FB !

Ogni tanto utilizzo Facebook, principalmente per mantenere i contatti con persone che non vedo da tempo.

Ho notato, pur senza badarci generalmente molto, che nella mia home page di FB sono presenti alcune "inserzioni", pubblicitarie o propagandistiche: parlano di persone, oggetti, movimenti. Quasi mai ci bado, se non per notare, per lo più con divertimento, che non hanno poi molto a che fare con il mio profilo: pubblicità pseudo-casuale, dunque, e non mirata.

Oggi, grazie alla mia dolce metà che mi ha svelato che a tali inserzioni si può assegnare un commento, mi sono tolto una piccola soddisfazione: ho marcato come offensiva la domanda che, per pubblicizzare un periodico, mi chiedeva "Sei di destra ?"...

A volte basta davvero poco a farmi felice...

venerdì 6 febbraio 2009

Napolitano

Presidente Napolitano, la maggioranza degli Italiani è con Lei... per resistere contro i modi fascisti di questo "governo", che vuole imporre scelte personali ai singoli, sovvertire le sentenze della magistratura, che se ne frega delle regole a meno che non siano fatte a sua immagine e somiglianza...

Siamo alla frutta

Davvero, c'è chi parla di funerale dello stato di diritto dopo la decisione del "governo" di varare un decreto legge contrario ad una sentenza passata in giudicato, nonostante i rilievi del Presidente della Repubblica, il quale aveva ricordato come in casi del genere in passato i suoi predecessori abbiano sempre ritenuto fuori luogo l'utilizzo del decreto d'urgenza, respingendolo al momento della controfirma.

Non mi andava di utilizzare questo termine, funerale, dato che si parla di un dramma umano che con la morte, da quasi vent'anni, ha quotidianamente a che fare.

Poi ho letto alcune dichiarazioni dei nostri politici di "governo", e mi sono quasi spaventato. Eversione, ha detto qualcuno in passato. Bene... come altro definire frasi come quelle pronunciate, per non fare nomi, da Berlusconi e da La Russa ?

SB: Se non ci fosse la possibilità di ricorrere ai decreti tornerei dal popolo a chiedere il cambiamento della Costituzione e del governo.

ILR: il governo non solo ha la possibilità di esprimere la sua capacità di decisione ma offre anche un modo al Parlamento di decidere.

In pratica: il "governo" fa quello che fa per dimostrare che può prendere decisioni. Il Presidente del Consiglio chiede a ministri "dissenzienti" di dimettersi, ed invoca un cambio della Costituzione da parte del popolo qualora il "governo" non possa operare per decreti, la cosa meno vicina al popolo che la politica preveda...

Davvero, oggi l'Italia ha definitivamente messo una pietra sopra i diritti personali e la separazione dei poteri...

lunedì 2 febbraio 2009

Gatti !

Nell'attesa di quelli veri...

[caption id="attachment_1323" align="alignnone" width="300" caption="Trio di gatti"]Trio di gatti[/caption]

Servizio fotografico completo qui :-)

domenica 1 febbraio 2009

Riflettendo sulla teologia

Ieri sera mia moglie è tornata da messa un po' contrariata. Contrariata nei confronti di un prete che aveva in qualche modo sbeffeggiato la locuzione "teologo laico", riferita ad uno studioso intervistato in TV da Corrado Augias. La teoria del sacerdote in questione era che un laico non possa essere definito teologo, e chi si definisca "teologo laico" sia in realtà da indicare utilizzando il termine "empio".

Sarà che di Augias sto leggendo il bel libro "Inchiesta sul cristianesimo - Come si costruisce una religione", scritto proprio sotto forma di intervista allo storico Remo Cacitti. Sarà che l'utilizzo del termine empio ha solleticato il mio umorismo. Sarà che, semplicemente, sono portato a chiedermi cose come questa.

Ma mi sono scoperto a chiedermi che cosa sia, esattamente, un teologo. La risposta che mi darei, così sui due piedi, in base all'etimologia della parola, è più o meno questa: un teologo è uno studioso, specializzato nello studio di dio. Questo può voler dire, io penso, principalmente due cose: che un teologo di occupa del pensiero umano relativo ad una qualche forma di divinità, dunque degli aspetti storici dell'evoluzione delle religioni e del modo di "pensare dio".  Oppure, che un teologo si occupa di studiare che cosa significhi "pensare dio", in termini di definizione della divinità, riflessione sulle conseguenze di tale definizione, e così via. Dunque uno "storico", oppure un filosofo, specializzato in problemi legati al concetto di divinità.

Quale che sia delle due interpretazioni quella più vicina al vero, non mi pare incompatibile con l'idea che ad occuparsi di teologia sia un laico. Dirò di più: non mi pare incompatibile con l'idea che ad occuparsi di teologia sia un ateo. Così come non mi sembra fuori luogo pensare che un teologo cattolico (nel senso di un teologo di fede cattolica) si occupi di teologia islamica, o viceversa.

Dualmente, non vedo perché un teologo credente non dovrebbe occuparsi degli aspetti storici o filosofici dell'ateismo.

Probabilmente sbaglio io, ma sono dell'idea che se gli empi di questo genere, nel mondo, fossero di più, vi sarebbero (e vi sarebbero state) meno guerre di religione, e  meno sangue.