Gli avvoltoi che di solito si gettano sui morti si sono accaniti su una persona viva ancorché morente; il tragico problema di quando smettere di difendere la vita di un individuo è stato empiamente usato per un disegno di sovversione politica.
[Claudio Magris, 10 febbraio]
Io credo in un’America dove la separazione di Chiesa e Stato sia assoluta. Dove nessun gruppo religioso cerchi di imporre i suoi voleri direttamente o indirettamente sulla popolazione o sugli atti pubblici dei suoi funzionari.
[John Fitzgerald Kennedy, 12 settembre 1960]
Quando il professor Buttiglione, o chi per lui, insiste nel denunciare i guasti del relativismo etico, omette di aggiungere che il contrario di relativismo è il dogmatismo. E omette di considerare che ogni etica “relativistica”, pur producendo non di rado disordine e solitudine, non produce però oppressione. Al contrario delle etiche dogmatiche o granitiche, il cui destino è confortare le certezze di chi le possiede, e tormentare e opprimere tutti gli altri, pretendendo di farli vivere e agire dentro le certezze altrui. Le etiche dogmatiche sono dunque, a conti fatti, terribilmente egoistiche. Chi le possiede gode, si sente depositario di verità e di giustizia. Ma chi non le possiede è costretto a subirle, e come accade proprio adesso a milioni di italiani si sente in ostaggio di una morale così indifferente alla libertà degli altri da considerarla un errore, o una bestemmia, o addirittura un oltraggio alla “società naturale”, che sarebbe poi quella stabilita dalla piccola comunità dei vescovi cattolici.
Il comportamento della Chiesa ratzingeriana è, in questo senso, oppressivo e offensivo. Da relativista etico, l’unica certezza che mi sorregge è non volere e non sapere imporre la mia condotta di vita al professor Buttiglione. Lui non può dire altrettanto.
[Michele Serra, "la Repubblica", 09/02/2007]
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