I garantisti di casa nostra, prontissimi a rivendicare il carattere non definitivo delle condanne in primo grado del Padrone e degli amici del Padrone, tromboneggiano sulla condanna in primo grado (ma questo nessuno l'ha detto) inflitta dal Tribunale di Roma a Marco Travaglio, a seguito di una querela da parte del condannato (egli sì in via definitiva) Cesare Previti.
Il condannato ne parla con il consueto umorismo:
Che cosa devo dire? Ho saputo che il Tg1 ha dato la notizia. Sono diventato addirittura più importante di Dell’Utri. Quando condannano Dell’Utri i telegiornali non lo dicono. Quando condannano me lo dicono. Evidentemente mi ritengono più importante di questi signori. D’altra parte come diceva Victor Hugo “C’è gente che pagherebbe per vendersi”.
Del resto, siamo in un paese in cui l'informazione è informazione di regime, non c'è da stupirsi che tutti parlino di questa condanna in primo grado come di una macchia, sulla stessa rete che dopo la sentenza di prescrizione in Cassazione (dopo condanna in appello per concorso esterno in associazione mafiosa) per il senatore Andreotti titolava "Innocente !"...
[UPDATED]
Ringrazio Scalo per la segnalazione di questo articolo, che dà un'idea precisa di come i media di regime - in questo caso, il giornale del presidente del consiglio... nel senso che è lui che ci mette i soldi, anche se formalmente il proprietario è il fratello... - trattano casi come questo. Del resto, è il modo più sicuro di procedere: chi striscia, diceva giustamente Montanelli (che di quel Giornale è stato il fondatore, ben prima che diventasse la velina del regime), non rischia d'inciampare.
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