Apprendo con piacere che la Santa Sede ha deciso di muoversi contro un sacerdote riconosciuto colpevole di abusi sessuali, ridecendolo allo stato laicale e comminandogli altre pene "ecclesiastiche".
Mi turba tuttavia rendermi conto che i fatto contestati sono relativi al periodo 1973 - 1987, e che solo ventuno anni dopo fatti che si sono protratti per quattordici anni la Chiesa Cattolica ha avuto la forza di prendere provvedimenti seri... tra l'altro, dopo che della cosa si è parlato durante una nota trasmissione televisiva, nella quale il rappresentante della SS aveva in tutti i modi cercato di minimizzare la portata di qualunque caso di pedofilia coinvolga personale ecclesiastico (le statistiche dicono invece che tra il clero i casi di pedofilia sono circa dieci volte più frequenti che tra i laici...).
Evidentemente, parlare in pubblico di certe problematiche a qualche risultato porta... speriamo si tratti di un'inversione di tendenza, anche se un certo tipo di istituzioni ha, sempre, la tendenza a lavare i panni sporchi in casa, senza lasciar trapelare nulla... in questo senso, tra l'altro, andava anche la nota circolare dell'allora cardinale Ratzinger, al centro della trasmissione televisiva di cui sopra...
Ho sempre paragonato questo comportamento ad una sorta di "modus operandi".
RispondiEliminaL'insabbiamento di questi fatti è una prassi regolare, e solo nel caso in cui uno dei casi venga a conoscenza del pubblico, prima si minimizza, e poi di fronte all'evidenza che si fa? Si sposta il prete (o chi per lui) responsabile del fattaccio... dove? Ovviamente in un altro posto, in modo che possa continuare la sua "opera".
Ultimamente la chiesa, sta prendendo un po più seriamente la faccenda, dato che la si sta colpendo in uno dei suoi punti nevralgici (Il caso "Boston" la sta colpendo nel portafogli)...
Spero che l'impunità del clero abbia presto fine, e che la gente smetta di essere omertosa verso questi fatti.
Aggiornamento:
RispondiEliminaQui ho letto della terribile "pena" inflitta dal papa al prete birbantello.
Tipico lo "spostamento" del condannato, presso una sede segreta.
Come al solito è una presa per il c**o. (si può dire culo?)
Be', c'è la minaccia di scomunica se non starà a casa a pregare... per un religioso la cosa dovrebbe essere un deterrente, no ?
RispondiEliminaAl di là della punizione "ecclesiastica", che per quanto mi riguarda non conta nulla ma senza dubbio dovrebbe contare per l'interessato, mi chiedo se ci sarà anche una punizione "vera", comminata cioè dalla magistratura, o se certi reati si prescrivano, o se semplicemente certe figure siano sottratte al giudizio dei poteri dello stato... me lo chiedo per ignoranza, e spero che non sia vera l'ultima alternativa, perché se così fosse sarebbe una cosa disgustosa... e ridicola diverrebbe la punizione assegnata al sacerdote "allegro"...
Un prete è cittadino italiano?
RispondiEliminaSe si, deve sottostare alle nostre leggi; se no, ci sarebbero altre gravi implicazioni su cui discutere.
Sono più uguali di tutti noi?