mercoledì 10 dicembre 2008

Diritti (ma non per tutti)

In pratica: c'è una sentenza - del più alto grado di giudizio che il nostro ordinamento prevede - che ha riconosciuto il diritto di una persona a rinunciare a cure mediche in condizioni che la persona oggetto delle cure non ritenga condizioni di vita accettabili. Nel caso in questione, i diversi gradi di giudizio che la vicenda ha attraversato hanno stabilito, ascoltando testimonianze di parenti ed amici, quale fosse la volontà di una ragazza, in stato vegetativo permanente da quasi vent'anni. Ed hanno dato il via libera alla famiglia, che chiede di sospendere idratazione ed alimentazione al corpo della ragazza.

Ma.

Ma viviamo in Italia, stato confessionale nel quale un ristretto manipolo di personaggi dubbi può fregarsene dello stato di diritto, delle sentenze della magistratura, delle scelte personali di una donna, per ottenere il rispetto delle quali un padre ha lottato. Così qualche politicante si è preso la libertà di negare accoglienza sul territorio di una qualche regione al corpo di questa ragazza, così vecchi dalla gonna lunga tuonano circa la necessità di una legge sul testamento biologico (gli stessi che sino a qualche settimana fa ne vietavano qualunque possibilità, per una presunta idea di sacralità della vita che la sottrarrebbe alla possibilità di decisioni umane). Così un "filosofo" prestato alla politica ha presentato una proposta di legge in questione, nella quale tutti noi ci aspettiamo di trovare la stessa ampiezza di orizzonti e lo stesso rispetto per l'altrui diversità e libertà di scelta che qualche anno fa l'ha portato ad essere rifiutato dal Parlamento Europeo come membro della Commissione Europea, dopo un illuminato intervento nel quale aveva definito "peccato" l'omosessualità.

Insomma, ce n'è per tutti i gusti, dai vecchi in costume bianco ai filosofi col conto nel Liechtestein.

L'unica cosa certa è che non c'è certezza dei diritti personali, nonostante la magistratura li abbia sanciti, nel rispetto delle leggi attuali: le solite lobby di potere, infatti, tentano ancora una volta di esercitare il loro controllo attraverso concetti vecchi di millenni, primo fra tutti la negazione della libertà personale "con motivazioni divine". Non c'è di che esserne allegri...

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