D'accordo, l'esame di maturità è una prova importante, dal punto di vista psicologico. L'ansia a volte può giocare brutti scherzi.
Ma non è da tutti essere respinti per tre volte, soprattutto rivolgendosi a scuole private, soprattutto se si è figli di una persona potente.
Eppure a qualcuno succede: viene naturale scherzare sul fatto che non è semplice sostenere un esame in una lingua che mal si conosce in quando diversa dalla propria, e che le classi ponte non sono quindi in ultima analisi una cattiva idea. Si potrebbe essere indotti a riflessioni più serie e profonde, a chiedersi se non valga davvero la pena di pensare a corsi di italiano anche per chi, italiano di nascita, italiano non si senta, al punto - rimane il dubbio - da trovarsi meglio con versione dialettali della nostra bella lingua.
Personalmente, tuttavia, mi sento di commentare la cosa - invero suppongo piuttosto spiacevole per lo sfortunato (e sfortunatamente noto) protagonista - con un superficialissimo e divertito, "buon sangue non mente".
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