martedì 15 gennaio 2008

La Sapienza

Si parla molto in questi giorni della visita del Papa all'Università La Sapienza di Roma in occasione della prossima inaugurazione dell'Anno Accademico. Da persona convinta della necessità di separare, sempre, ciò che è "statale" da ciò che riguarda la religione, e da persona con formazione e forma mentis tendenzialmente scientifiche, sarò sincero, non mi piace molto l'idea di un Papa che interviene in una scuola Statale, utilizzando quindi una platea pagata con i soldi di uno stato laico per parlare agli studenti in un luogo di formazione che, in quanto pubblico di uno stato laico, non dovrebbe privilegiare alcuna confessione religiosa rispetto alle altre. E presentando posizioni che di scientifico, per definizione, non hanno né dovrebbero avere niente: nulla di male, ma probabilmente un po' fuori luogo in un contesto che attorno alla scienza, ed alla conoscenza scientifica, ruota.
Ho letto vari post di altri blog, in questi giorni, e ve ne segnalo due, improntati al sarcasmo ma importanti, secondo me, per sottolineare il doppio atteggiamento della Chiesa Cattolica quando si tratta di garantire la propria libertà di espressione (sempre che di questo si tratti, e non credo) e quando si tratta invece di garantire quella degli altri. Ora, che gli altri non sia una formula molto in linea col pensiero religioso in generale, è cosa in effetti nota, ma ricordarlo non guasta...

Patti non Lateranensi

Reciprocità

1 commento:

  1. Sono d'accordo, anche io non vedo di buon grado questa visita e i commenti delle forze politiche. il Papa va trattato dalla politica e dall'Università come un capo di stato straniero, non come un capo religioso. come tale vanno valutate le sue affermazioni. non ritengo che possa dare alcun aiuto alla scienza, perché il piano religioso è altro e perché le sue affermazioni come capo di stato negano un rapporto opportuno con l'unità scientifica del paese che lo ospita.

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