Ho guardato una mezz'ora di "Porta a Porta", ieri sera: lo ammetto. Si parlava della mancata visita del Papa all'università Roma 1, era presente Piergiorgio Odifreddi del quale ho apprezzato parecchi libri ed articoli, e l'argomento mi interessava. Tra gli ospiti spiccavano Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense (quello che a proposito del fatto che la Chiesa pare aver coperto parecchi casi di pedofilia ribatteva mesi fa "Ricordiamo che la chiesa fa anche tante cose buone", come se questo desse il diritto poi di farne di cattive), e Rocco Buttiglione, ex leader del Partito Popolare e di un'altra manciata di partiti, ex docente universitario, ex ministro: ex quasi tutto, insomma. Mi sono chiesto che ruolo avesse nella trasmissione, dal momento che parlare di laicità e rapporti tra Stato e religione con una persona le cui posizioni sono in genere più papiste di quelle del Papa non sembra una delle scelte più costruttive possibili. Poi ho capito: oltre che per rendere sopportabile l'irritantissimo Fisichella (al confronto un simpaticone), il buon Rocco era lì per fare quello che fa sempre: abbaiare (del resto, è difficile impedire ad un cane di farlo) e parlare di Karl Popper, del quale è noto per essere allievo dell'allievo (giuro, scrivono sempre così: allievo dell'allievo, casomai il cadavere di Popper dovesse protestare per un'associazione troppo stretta col filosofo di Gallipoli (nota: non tutti i politici di Gallipoli passano per essere intelligenti, evidentemente !)).
Di fronte alla presenza di una personalità di questo calibro, ammetterò, l'argomento della discussione è passato un po' in secondo piano, portandomi a concentrare l'attenzione soprattutto sul modo di discutere dei convenuti: sereno e pacato quello di Odifreddi, un po' delirante quello di Pannella, stizzito quello di Fisichella (che si è distinto per aver preso per i fondelli Pannelle dicendogli che la Chiesa non ha bisogno di inscenare scioperi della fame per fare notizia... mi associo alla risposta di Pannella: si vergogni per aver detto una cosa del genere !), supponente ed oltremodo irritante quello di Buttiglione, sfumato quello del professor Cini, il quale a differenza dell'illustre ex-tutto non ha mai interrotto nessuno, ed ha chiarito in modo preciso ed argomentato il motivo del suo "no" all'opportunità che un'autorità religiosa inauguri un anno accademico, senza contraddittorio alcuno, invece che intervenire in un dibattito a tema.
Poi Vespa ha chiuso al solito ogni discussione banalizzando con una frasetta ad effetto mezz'ora di discorsi in certi momenti anche interessanti e profondi (cane a parte), ma questo è un po' il suo marchio di fabbrica: stare col più forte, senza dire nulla. L'insetto non cambia proprio mai...
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