venerdì 25 gennaio 2008

Senti chi parla...

Il "Santo Padre" attacca i media, "megafono del materialismo e del relativismo". A parte che non credo sia così, ma... e se anche fosse ? Ratzinger denuncia "l'imposizione di modelli e valori di vita "distorti", ma distorti rispetto a cosa ? Chi stabilisce quali sono i modelli giusti ? Lui ?

Che, se proprio vogliamo parlare di modelli distorti, potrebbe guardare un po' in casa sua... tipico modello naturale quello del celibato o della castità, no ? Diffusissimo in natura ! Tipico della natura non sposarsi, non riprodursi, interessandosi però ai cuccioli della stessa specie... modelli distorti, senti chi parla...

7 commenti:

  1. A proposito di modelli distorti; il loro testo sacro, la bibbia, non dice in nessuna parte che i preti non si debbano sposare. Anzi, non dice in nessuna parte che debba esistere la figura del prete. E poi dove mettiamo i contrasti stridenti che il cattolicesimo continua a propinare ai propri adepti?
    La bibbia proibisce l'idolatria, eppure adorano croci, cadaveri essiccati e immagini varie.
    Il cristianesimo è monoteista, ma il cattolicesimo no, ci sono migliaia di santi, madonne, beati (compresi vari fascisti dell'epoca franchista).
    E potrei continuare per ore. Per cui, fino a quando mr ratzinger andrà a starnazzare ai quattro venti della coerenza e di modelli distorti, continuerò ad indicare il re nudo alla gente.

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  2. Fortunatamente i sacerdoti non sono tutti allineati sulle posizioni delle alte sfere religiose... quello con il quale ho seguito il corso prematrimoniale insisteva esattamente su ciò che ricordi tu: sul fatto che la Bibbia non parla di celibato né di castità né di "sacerdoti per mestiere", bensì semplicemente di persone la cui autorità morale sia riconosciuta dalla comunità di credenti... insisteva sulla distanza che le alte sfere religiose hanno ormai raggiunto, sia dal dettato evangelico sia dal sentire della gente comune...
    Io ho la sensazione - piacevole - che certe uscite siano una sorte di delirio finale di una bestia impazzita, e confido nel fatto che tra qualche decennio o qualche secolo la religione cattolica potrà tornare ad essere qualche cosa di positivo: una religione, appunto, e non un sistema di potere e di controllo.

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  3. @ Bertoz:

    Qualche precisazione.

    Per quanto riguarda il celibato ti invito a leggere quanto è scritto qui: http://www.encanta.it/fede_celibato.html; la scelta del celibato non mi pare tanto assurda: quando Ami profondamente qualcuno desideri donargli tutta la tua vita, essergli fedele sempre, assolutamente;  chi sceglie di diventare sacerdote prova questo Amore esclusivo per Dio.
    A proposito della figura del sacerdote, ti riporto  Giovanni  20, 19-23:
    La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".
    Ti ricordo poi che per i cattolici il testo sacro non è l’unica autorità, ad esso si affianca l’insegnamento della Chiesa.

    “La bibbia proibisce l’idolatria, eppure adorano croci, cadaveri essiccati e immagini varie”: Idolatria e venerazione delle immagini non sono la stessa cosa. Venerare un'immagine significa aiutarsi nella preghiera, oppure guardare al santo col desiderio di poterne imitare le virtù, o semplicemente "umanizzare", rendere vicino Qualcuno. Se guardi la fotografia della tua fidanzata la stai forse tradendo con la sua fotografia? O la guardi solo perché ti aiuta a pensare a lei?
    Idolatria significa mettere un idolo al posto di Dio e adorarlo come tale.
    “Il cristianesimo è monoteista, ma il cattolicesimo no, ci sono migliaia di santi, madonne, beati (compresi vari fascisti dell’epoca franchista)”. riporto qualche passo dall’ intervento dell'arcivescovo josé saraiva martins,  prefetto della congregazione delle cause dei santi,  nella cattedrale di palermo, in occasione della III settimana della fede promossa dall'arcidiocesi palermitana martedì, 14 marzo 2000 :
    “La santità è essenzialmente "unione con Cristo, per opera dello Spirito Santo, a gloria di Dio Padre", venerare i santi significa celebrare il mistero di Cristo realizzato nella loro vita in forma particolarmente perfetta ed esemplare. Veneriamo e imitiamo i santi "tamquam discipulos et imitatores Domini" (Sant'Eusebio, Historia Ecclesiastica, PL 20, 260-262). Celebrando i santi "proclamiamo infatti le meraviglie di Cristo nei suoi servi" (Sacrosantum Concilium, 111) e, in un certo senso, verifichiamo la concretezza ed efficacia storica del suo mistero di salvezza. In essi, "santi in Cristo" (1 Cor 1, 2; Fil 1, 1), per l'azione dello Spirito (1 Cor 3, 16; Ef 2, 22) vediamo realizzate e, dunque, accessibili, le beatitudini evangeliche ed i "frutti dello Spirito" che caratterizzano la vita nuova redenta. […] Il culto dei santi, "amici e coeredi di Gesù Cristo" (LG, 50) è, dunque essenzialmente, ordinato alla glorificazione del Padre, in Cristo:  "non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo di esempio... poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo" (LG, 50)”.
    Per quanto riguarda i “vari fascisti dell’epoca franchista”, solo una cosa, a prescindere da tutte le polemiche: il cristianesimo è rivoluzionario proprio perché fondato sul perdono.

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  4. @ Pietro:

    Davvero non capisco questo post... Lo “sviluppo della democrazia e del dialogo tra i popoli”, “favorire e migliorare la comprensione tra le nazioni, dare respiro universale ai dialoghi di pace, garantire all’uomo il bene primario dell’informazione, assicurando, nel contempo, la libera circolazione del pensiero in ordine soprattutto agli ideali di solidarietà e di giustizia sociale”, “la centralità e la dignità inviolabile dell’uomo” (cito dal Messaggio di Benedetto XVI per la XLII giornata mondiale delle comunicazioni sociali) sono valori non condivisibili? “Modelli” stabiliti dalla Chiesa cattolica? Non mi pare, come non mi pare che il Papa voglia imporre nulla.
    “Distorto” è ciò che offende l’uomo e la sua dignità, come l’Amore ridotto a sesso-usa-e-getta, per fare un esempio.
    “Trasgressione, volgarità e violenza”, a maggior ragione se utilizzati come strumento di guadagno, non sono giustamente deprecabili, a prescindere dalla fede di ognuno?
    Il celibato o la castità sono proposte, esattamente come la famiglia  e la procreazione responsabile; non sono modelli naturali perché noi non siamo animali che vivono necessariamente secondo istinto, ma uomini, liberi di scegliere.

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  5. @Anna Maria
    Volendo ben vedere, anche quelle della televisione sono proposte - che io in linea di massima spesso non condivido, per la cronaca... - e non imposizioni. Puoi decidere di spegnere la televisione, puoi decidere di non ascoltare Ruini od il Papa, puoi insomma decidere di non seguire modelli proposti da altri ma di ragionare con la tua testa e sentire con la tua sensibilità. E' quello che - non sempre riuscendoci - cerco di fare io.
    Solo, trovo un po' ridicolo accusare le proposte degli altri e considerare intoccabili ed incontestabili i proprio modelli. Poi nel merito spesso sono più d'accordo con le critiche del Papa che non con le proposte della TV. Ma nella forma trovo non ci sia una diversa dignità tra modelli propugnati da una religione e modelli proposti da uno spot televisivo... dicano quello che preferiscono, abbiamo la ragione per scegliere, no ?

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  6. "Anche quelle della televisione sono proposte [...] e non imposizioni."
    Punti di vista: la pubblicità non scelgo di vederla ma se voglio tenermi informata devo seguire i telegiornali ed ecco la pubblicità in agguato; compro allora un quotidiano ed intere pagine sono di annunci pubblicitari... il web? Anche gli articoli de La Repubblica dei tuoi link sono costellati di banner pubblicitari. E, se entro in un supermercato, la radio, suadente, mi ricorda la lista della spesa.
    Sono esempi significativi di quanto siano invasivi i mass media che ci trovano, per altro, il più delle volte del tutto passivi nella ricezione.
    Abbiamo la ragione per discriminare, certo, ma chi non è adulto? I bambini parcheggiati davanti alla tv da genitori troppo impegnati e/o stanchi? Gli adolescenti che vivono di reality? Non tutti hanno famiglie che li aiutino a esercitare la propria ragione e la scuola in molti casi, lo dico con dolore, può far poco e riesce solo a scalfire coscienze precocemente impermeabili all'ascolto e che eleggono acriticamente i modelli televisivi a paradigmi di comportamento.
    Ecco perché questi modelli devono essere validi.
    Le questioni di forma non mi interessano; lo ripeto: c'è una diversa dignità di modelli, direttamente proporzionale al rispetto della dignità umana che essi insegnano o propongono.
    In una società dai ritmi frenetici il compito di educare è di tutti e i valori educativi -anche se laici- possono e devono essere universali.
    La Chiesa non considera intoccabili o incontestabili i propri modelli, risponde pazientemente a contestazioni e critiche. Ma crede nelle proprie proposte senza scendere a compromessi con mode o tendenze del mercato.

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  7. Si potrebbe dire che guardo la televisione e mi trovo Ruini che parla, magari attaccando una legge dello stato (come quella sull'aborto) od invita a boicottare una consultazione elettorale (referendum sulla fecondazione assistita). Apro un giornale, o la home page di un quotidiano, e trovo i commenti di mons. Betori sulle consultazioni di Napolitano... il mio essere passivo alla ricezione mi permette di far entrare queste informazioni da un'orecchia e farle uscire dall'altra, così come praticamente non mi accorgo di spot televisivi, banner web, pubblicità radiofoniche... Il problema dell'educazione all'ascolto ed alla riflessione esiste indipendentemente dalle fonti, e ciò che trovo ridicolo - il motivo per cui ho scritto il post - consiste proprio nel fatto che una di queste fonti critichi l'altra, quando si tratta proprio del bue che dà del cornuto all'asino... senza offesa per asini e buoi !

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