L'altro giorno Netmonitor di Repubblica mi ha regalato un lampo di notorietà, recensendo un mio post. Con la notorietà sono arrivati commenti di persone che non conosco, e son cose che fanno sempre piacere.
Tra questi commenti, ne ho particolarmente apprezzato uno ad un post di qualche tempo fa, segno evidente che qualcuno, una volta "incontrato" il mio blog, ne ha spulciato qualche pagina. Il commento in questione (a nome Barbara, il cui indirizzo email per correttezza non pubblico) contiene, semplicemente, un insulto.
Mi ha fatto particolarmente piacere, dicevo, perché è una prova, per altro non necessaria ma sempre gradita, del fatto che parlare di certi argomenti è considerato fuori luogo, al punto che un certo tipo di persone - bigotti integralisti ? - nemmeno concepisce la possibilità di poterne discutere sulla base di argomentazioni razionali o di punti di vista diversi. Così diviene ovvio che un post tipo il mio non meriti altro che un insulto (per altro praticamente anonimo, della serie son buoni tutti...).
Incapacità di concepire una discussione basata sull'accettare l'esistenza di un punto di vista non fideistico, e paura di esporsi, preferendo nascondersi dietro uno pseudo-anonimato: caratteristiche fondamentali di un certo modo di pensare (si fa per dire), che preferisce la pigra, facile tranquillità dell'obbedire ad un principio di autorità alla difficoltosa, personale scelta - secondo un principio di libertà - di posizioni ed argomenti.
Ognuno - è in fondo bello che sia così, il mondo è bello perché è vario - sta poi dalla parte che preferisce: prove ne sono tanto il pericoloso relativismo di chi non pretende di imporre né di mettere a tacere, bensì semplicemente di non essere messo a tacere, mai, e di non subire, mai, imposizioni, quanto il semplice, pigro, terrorizzato insulto di Barbara... che ovviamente ringrazio.
Nessun commento:
Posta un commento