D'accordo, ero prevenuto nei confronti della Spagna. Positivamente, intendo: un paese caldo, con una lingua simile alla mia, con un governo del quale il mondo non ride, a differenza di quanto accade per il nostro.
Ma Granada ha superato ogni mia aspettativa.Città magnifica, in cui si incontrano e si mescolano cultura araba ed europea... ed allora ti capita di girare chiedendoti se per caso sei finito nel mercato di una città del nord Africa, e poco dopo di osservare l'imponenza di una cattedrale gotica... La collina dell'Alhambra meriterebbe un discorso lunghissimo, con i suoi giardini e gli spettacolari palazzi costruiti nei secoli di governo musulmano, con le porte e le mura possenti della cittadella fortificata,e le caratteristiche rampe che scendono verso la città, tra schiere di negozietti, e la sensazione che sarebbero un teatro splendido per la conclusione di una corsa ciclistica...
Due parole infine sull'Albayzin, l'antico quartiere arabo costruito sulla collina accanto a quella dell'Alhambra: dopo ore passate a girovagare per bianchissimi vicoli in salita, e dopo essere ridiscesi verso il centro, ci siamo infilati in una delle decine di teterias che si affacciano lungo la stretta strada-mercato: ottimo il tè e splendida l'atmosfera, rilassata e tranquilla quanto nelle nostre frenetiche città "occidentali" è difficile persino immaginare.
Non vorrei esagerare dicendo che Granada mi è piaciuta persino più di Roma, ma certo mi ha colpito di più, con quella realtà di "mescolotto" di culture ce ben rappresenta quel che sarà, spero, il futuro di molte nostre città, compresa forse la mia...
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