venerdì 11 luglio 2008

Dolore

Leggo che la Santa Sede (wow !) esprime "dolore" per gli attacchi al Papa ad opera, nella recente manifestazione "anti Cav" a Roma, di Sabina Guzzanti, nota autrice ed attrice comica.

La Guzzanti in sostanza aveva detto - in modo un po' colorito - che tra vent'anni Josef Ratzinger sarà all'inferno tra gli omosessuali. Ora, che l'omosessualità sia un peccato, secondo la religione cattolica e la Chiesa Cattolica, non è invenzione della Guzzanti. Dunque immagino che l'attacco di cui sopra consistesse nella collocazione tra le (presunte) fiamme eterne del Santo Padre tedesco. Cioè ciò che la Chiesa ed il Papa stesso - non solo quello attuale, intendo: il Papa come figura, non come persona - fanno in continuazione, da secoli o da millenni, insegnando che cosa è sbagliato e che cosa è giusto e parlando di "peccato" a proposito di scelte personali...

A volte - malignamente ? - penso che il "dolore" andrebbe incanalato meglio, magari a proposito di tanti casi di pedofilia ad opera di sacerdoti, magari a proposito di un Papa che - avvalendosi dell'immunità prevista dall'ordinamento statunitense per i capi di Stato stranieri - evita di testimoniare a processi per pedofilia... credo che questi siano episodi dolorosi, non l'immaginare un personaggio famoso all'inferno... cosa per altro non esattamente nuova...

7 commenti:

  1. "Ora, che l’omosessualità sia un peccato, secondo la religione cattolica e la Chiesa Cattolica, non è invenzione della Guzzanti.": invece sì. E' doverosa una precisazione: la Chiesa non considera peccato la tendenza omosessuale ma gli atti omosessuali.
    Cito da La cura pastorale delle persone omosessuali (Homosexualitatis problema). Lettera. 1 ottobre 1986: " “La persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, non può essere definita in modo adeguato con un riduttivo riferimento solo al suo orientamento sessuale. Qualsiasi persona che vive sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali, ma anche opportunità di crescita, risorse, talenti e doni propri. La Chiesa offre quel contesto del quale oggi si sente una estrema esigenza per la cura della persona umana, proprio quando rifiuta di considerare la persona puramente come un eterosessuale o un omosessuale e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna”. “Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa la convivenza civile. La dignità propria di ogni persona deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni”.

    RispondiElimina
  2. A proposito "dei casi di pedofilia ad opera dei sacerdoti": http://blog.panorama.it/mondo/2008/04/17/il-papa-i-preti-pedofili-e-la-chiesa-americana/

    RispondiElimina
  3. E' dolorosa qualunque manifestazione di intolleranza, anche quando è malamente mascherata da satira.

    RispondiElimina
  4. Ok, solo gli atti omosessuali. Cambia qualche cosa ?
    Tra l'altro si trattava semplicemente di un esempio, sono mille le cose che sono peccato e che dunque, a rigor di logica, potrebbero portare all'inferno (se uno ci credesse). Ricordate la scomunica dei comunisti (ad opera di una CHiesa che, notoriamente, non fa politica) ?
    Nel mio piccolo, conservo una lettera del vescovo della Chiesa Cattolica di Brescia, che mi comunica la scomunica (scusate il gioco di parole) a seguito della mia richiesta di "sbattezzo". E allora ? Non è certo un'offesa dire "secondo me tu andrai all'inferno"...
    Quanto ai casi di pedofilia negli USA, ben venga che la Chiesa paghi, ove suoi membri siano riconosciuti colpevoli. Questo non cambia nulla circa l'improponibilità come guida morale (ma per piacere) di qualcuno che si nasconda dietro ad una legge per non testimoniare in proposito.
    Infine... sentire la Chiesa che invoca tolleranza è davvero divertente... intolleranza è pensarla diversamente da loro...

    RispondiElimina
  5. Certo che cambia, cambia tutto. Una cosa sono le persone, una cosa le loro libere scelte e gli atti che da esse scaturiscono.
    All'inferno va solo chi non si riconosce peccatore e non chiede perdono.
    Sì, è un'offesa dire a qualcuno: "secondo me tu andrai all'inferno" perchè implica un giudizio deterministico sulla persona e un'implicita negazione della libertà dell'essere umano.
    Non vedo cosa possa testimoniare chi non è presente ai fatti.
    Intolleranza è ogni mancanza di rispetto.

    RispondiElimina
  6. Be', si chiedeva una testimonianza in quanto persona informata dei fatti... tipo di testimonianza prevista da tutte le democrazie del mondo...
    Intolleranza: rifiuto, intransigenza verso opinioni o convinzioni diverse dalle proprie: i. politica, religiosa. Non c'entrano il rispetto né la critica. Che poi il rispetto si deve anche meritare...
    In ogni caso io non mi pentirò di aver chiesto lo "sbattezzo", per cui andrò all'inferno, secondo quella logica. Ma non mi sento insultato da questo.
    Certo, per un Sommo Pontefice (wow !) la cosa potrebbe suonare forse più fastidiosa... ma si possono rispettare le altrui posizioni senza per questo doverle omaggiare, senza perdere il diritto di sfotterle. Intransigenza è un'altra cosa, nessuno pretende che il Papa taccia, solo che non pretenda che tacciano voci diverse, che accetti critiche, provocazioni, sfottò. Come tutti. E' una persona come un'altra, in fondo... a parte che non testimonia per via dell'immunità, d'accordo !

    RispondiElimina
  7. E' la solita storia che si ripete sempre uguale a se stessa.
    I cattolici si lagnano piagnucalando continuamente degli "attacchi" della satira, o di chi contesta i loro dogmi, non vedendo però le continue ingerenze vaticane nella vita di uno stato estero (l'italia).
    La storiella della pagliuzza e della trave non l'hanno inventata loro? :)

    RispondiElimina