venerdì 21 dicembre 2012

Pensieri dalla fine del mondo

21 dicembre 2012, ultimo giorno - ormai lo sa anche il cane della mia vicina di casa - del calendario Maya. Dice: e che sarà mai, la fine del mondo? Ecco, appunto: per qualcuno, a quanto pare, sì.
Ora. Lo scettico che è in me è molto poco incline a credere ad una cosa del genere - non più di quanto lo sia a credere a tutta la fin troppo nota mitologia cristiano-cattolica, che nei giorni a venire darà ahimé il meglio di sé.
E tuttavia, in linea di teoricissimo principio: non sarebbe bello, in qualche senso, che accadesse una cosa del genere? Esserci, voglio dire. E' un discorso più generale, che va ben al di là della strana data di oggi: non è bellissimo, oltre che quasi ovviamente assai spaventoso, esserci, quando accade qualcosa che segna una netta discontinuità con il passato? Per dire: esserci, il giorno in cui un'astronave aliena giungerà sul nostro pianeta. Esserci, il giorno in cui per la prima volta un uomo ha messo piede sulla luna. Esserci, il 25 aprile del 1945: non riesco nemmeno ad immaginare l'emozione di incontrare qualcuno che ancora non sa, e potergli dire "E' finita la guerra!".
Da un certo punto di vista, volendo portare il discorso un passo più avanti, sarebbe bello - bello non certo nel senso di qualcosa di gradevole; forse piuttosto nel senso di qualcosa di emozionante, di vivo - vivere in un periodo storico meno - apparentemente? - tranquillo di quello attuale: aver fatto la Resistenza, o il '68, avere visto - visto nel senso delle immagini che entrano negli occhi per non lasciarti mai più - l'orrore dei campi di sterminio nazisti, o la dittatura cilena di Pinochet.
Dubito che il mio nonno materno, che tra il 1943 ed il 1945 passò più di un anno e mezzo prigioniero in un campo di lavoro tedesco, apprezzerebbe troppo questo mio (s)ragionamento: e tuttavia il più bel racconto di guerra, ma forse dovrei dire di pace, che io abbia mai sentito - bello in quel senso là, voglio dire - lo devo a lui, alla sua esperienza diretta ed alle parole con le quali, poi, per tutta la vita se l'è portata dietro - e dentro.

Così... non ho una gran voglia di partecipare al gran finale di questo nostro pianeta - e tuttavia: non sarebbe, in qualche modo, bellissimo?

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