A me risulta che la ricerca del senso è una sorta di partita a scacchi,
molto dura e solitaria, e che non la si vince alzandosi dalla scacchiera
e andando di là a preparare il pranzo per tutti. È ovvio che occuparsi
degli altri fa bene, ed è un gesto così dannatamente giusto, e anche
inevitabile, necessario: ma non mi è mai venuto da pensare che potesse
c'entrare davvero con il senso della vita.
Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi,
tutto il resto è una forma di lusso dell'animo, o di miseria, dipende
dai casi. Peraltro, è anche possibile che mi sbagli. È giusto un
pensiero istintivo - un certo modo di vedere il mondo.
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