Il Vaticano afferma la sua volontà di difendere anche con mezzi legali l'immagine del Papa - e ci mancherebbe che non fosse così! - e lo fa a proposito di una campagna pubblicitaria di Benetton - questa - che propone, tra gli altri fotomontaggi di personaggi famosi che si baciano, un'immagine del Santo Padre che bacia l'Imam del Cairo. Titolo della campagna: Unhate.
Ora: qui nessuno mette in dubbio il diritto di chicchessia di difendere la propria immagine con mezzi legali, qualora la ritenga in qualche modo diffamata. Non voglio pertanto parlare della scelta della Santa Sede, forse poco incline all'umorismo ma assolutamente legittima - e del resto, probabilmente non si campa duemila anni divenendo la lobby più forte del pianeta facendo troppe concessioni all'umorismo.
Voglio riflettere sul significato del considerarsi diffamati da un fotomontaggio del genere.
Che di fotomontaggio si trattasse, prima di tutto, penso fosse chiaro a tutti: difficile credere il contrario, conoscendo le posizioni personali dell'attuale Sommo Pontefice e quelle tradizionali dell'istituzione che guida - stesso discorso, suppongo, può valere per l'altro signore protagonista del fotomontaggio (sarei felice di sbagliarmi, a questo proposito). Pertanto mi sembra difficile sostenere che qualcuno si sia formato un'immagine erronea e falsamente negativa del Papa sulla base della convinzione che l'immagine non fosse un montaggio - sempre che essere considerato omosessuale possa essere, per un eterosessuale, una deformazione in negativo della propria immagine: cosa che non credo ma di cui suppongo qualcuno sia convinto.
(A proposito: il Santo Padre è eterosessuale? O sarebbe più corretto definirlo asessuale?)
A questo punto devo concludere che difendere l'immagine del Papa consista, per il Vaticano, non tanto nell'affermarne la non omosessualità (il che di per sé meriterebbe un post ben più lungo ed incazzato di questo: omosessuale non è un insulto!), bensì rivendicarne l'estraneità rispetto ad una campagna pubblicitaria che inneggia, per come la vedo io, all'Amore ed alla Tolleranza per qualunque forma di diversità (viste anche le altre immagini della campagna in questione...), onde togliere qualunque dubbio - evidentemente considerato diffamatorio - che la Santa Sede, Santa Romana Chiesa e Sua Santità possano in qualche modo appoggiare tale iniziativa: non sia mai, dopo duemila anni di onorato servizio a sostegno del combattere crudelmente qualunque impostazione diversa dalla propria!
In sostanza, per come la vedo io: un sacco di pubblicità praticamente gratuita per Benetton (dato il ben noto disinteresse per qualunque forma di ricchezza da parte delle istituzioni cattoliche, la Santa Sede non ha magnanimamente chiesto alcun tipo di risarcimento economico), una figura piuttosto discutibile per le gerarchie vaticane, e la conferma della mia idea che qualcuno si prende troppo sul serio e che, davvero, una risata vi seppellirà!
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