Periodo di dichiarazioni dei redditi, periodo di scelte sulla destinazione da dare agli ormai famosi otto e cinque per mille (famoso soprattutto il primo, principalmente per via della pubblicità battente ed un po' ripetitiva che la Chiesa Cattolica promuove al fine di ottenerne una quota consistente. Pubblicità molto ben fatte e gradevoli, a quanto posso giudicare sulla base del mio personalissimo gusto: il che giustifica, probabilmente, che a Santa Romana Chiesa costino (fonte: Curzio Maltese, "La questua") più della quota di otto per mille che la Chiesa stessa destina alle attività sociali).
Al solito, rinnovo l'invito a scegliere ed a farlo consapevolmente: perché è importante, penso, essere a conoscenza del fatto che non scegliere alcuna destinazione per quanto riguarda l'otto per mille non significa non darlo a nessuno né tanto meno tenerlo per sé :-), bensì lasciarne la fetta più grossa a chi riceve il maggior numero di scelte da parte degli altri contribuenti. Ed è curioso sapere che, per quanto riguarda il cinque per mille, esiste una soglia massima oltre la quale lo Stato comunque non versa, anche a fronte di verse esplicite. Perché nel primo caso vengano elargite somme anche in assenza di scelte esplicite e nel secondo non vengano elargite somme anche in presenza di scelte esplicite, è cosa sulla quale sarebbe interessante avere qualche spiegazione...
Al solito, non perdo l'occasione per pubblicizzare, tra le scelte possibili, quelle che sono state le mie:
- otto per mille allo Stato, come storicamente ho sempre fatto, ad esclusione degli ultimi due anni, nei quali l'idea che chi rappresentava lo Stato esprimesse posizioni da non-Stato era troppo forte, e la mia scelta di destinazione è andata all'Unione delle Chiese Valdesi, unica confessione tra quelle abilitate al contributo a non utilizzarlo per il sostentamento del clero bensì solo per finalità sociali. Non che ora io mi riconosca più di tanto nell'impostazione ideologica di chi ci governa: ma se non altro ci governa, e rappresenta un'idea di Stato
- cinque per mille all'UAAR, Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti, perché ritengo che, al di là delle lodevolissime organizzazioni che fanno ricerca scientifica alle quali sarebbe possibile destinare la propria scelta, ed alle quali in passato l'ho destinata, promuovere e sostenere posizioni cultural-filosofiche razionali e coerenti, benché (purtroppo) non di maggioranza relativa, sia importante almeno quanto promuovere lo sviluppo della scienza
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