Man in White ha affermato, di recente, che "La Chiesa non è e non intende essere un agente politico."... a seguire, alla notizia che il governo italiano presenterà entro fine gennaio una proposta di legge sulla regolamentazione delle situazioni delle cosiddette "coppie di fatto", a prescindere dal sesso dei componenti la coppia, le alte sfere ecclesiastiche hanno portato violenti e vergognosi attacchi alle intenzioni dell'esecutivo: può essere che l'Ometto Bianco ed i suoi scagnozzi non si parlino ? Che loro non lo ascoltino ? Oppure qualcuno è in malafede quando parla ? Mah !
Ora, per come la vedo io criticare una legge, od una proposta di legge, di uno stato configura un intervento di tipo decisamente politico... com'io la pensi è noto, ed è nota la mia antipatia per le ingerenze di cui SS ed i suoi sgherri si rendono autori da parecchio tempo a questa parte. Ingerenze che, benché nessuno prenda mai provvedimenti, si collocano ben oltre il limite della legalità, ben oltre il limite assai concessivo che il Concordato pone alla confessione religiosa nota come Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Per cui, invece che annoiarvi con cose che già sapete, per questa volta mi limito a segnalare il link ad un articolo di Eugenio Scalfari, apparso su "la Repubblica" di ieri, articolo che ho trovato assai bello ed interessante. Eccolo qui !
Le cose che sempre mi fanno sorridere, di discussioni come quella che avviene in questi giorni, sono in particolare due: la pretesa di insegnare l'amore di coppia da parte di chi, per scelta di vita, l'amore di coppia esclude ed "estrania" dalla propria vita. Ed il tuonare contro la disgregazione della famiglia, anzi, della Famiglia, da parte di chi famiglie ne ha più d'una, e convive magari more uxorio, pertanto costituendo una coppia di fatto... e penso all'on. Casini... "Le cose che sempre mi fanno sorridere", ho scritto sopra: intendo dire che sono ridicole, non certo che sono divertenti !
Discriminare la diversità non è mai una bella idea... no ? Leggetevi anche questo post di un mio amico, se avete cinque minuti...
"Discriminare la diversità non è mai una bella idea… no ? " E non si può invocare il rispetto della diversità e allo stesso tempo parlare del Papa in termini di "Ometto bianco", no :-) ?
RispondiEliminaA parte che non sto discriminando nessuno, ma solamente prendendo in giro... ma, da un punto di vista "tecnico", non ho detto nulla di falso: non è particolarmente alto, è un essere umano, è bianco di capelli, di carnagione e per come si veste... dunque tanto il diminutivo quanto l'aggettivo non sono fuori luogo... concordo sul fatto che sarebbe bello riferirsi alle persone esclusivamente con nome e cognome: dunque Joseph Ratzinger, e non Ometto Bianco né Sua Santità, né Man in White né Sommo Pontefice o Papa... perché se il suo nome è cosa stabilita una volta per tutte all'anagrafe, le altre formule non sono che appellativi cui non tutti riconoscono un qualche valore...
RispondiEliminaAnna Maria ha poi inserito un commento che riporta una lunghissima citazione di un discorso in cui Joseph Ratzinger parla dei rapporti tra stato e Chiesa Cattolica Apostolica Romana... in sostanza sostenendo la necessità di una totale autonomia legislativa dello Stato rispetto alle istituzioni religiose, ma riservando a queste ultime il diritto di "pronunziarsi pronunziarsi sui problemi morali che oggi interpellano la coscienza di tutti gli esseri umani, in particolare dei legislatori e dei giuristi. Non si tratta, infatti, di indebita ingerenza della Chiesa nell’attività legislativa, propria ed esclusiva dello Stato, ma dell’affermazione e della difesa dei grandi valori che danno senso alla vita della persona e ne salvaguardano la dignità. Questi valori, prima di essere cristiani, sono umani, tali perciò da non lasciare indifferente e silenziosa la Chiesa, la quale ha il dovere di proclamare con fermezza la verità sull’uomo e sul suo destino."
RispondiEliminaIl testo completo è disponibile a questo indirizzo.
Che dire... da un punto di vista logico è evidente, a mio modo di vedere, quale sia il problema: al di là del solito "giochetto" di "nascondersi" dietro ad un presunto "dovere" di intervenire (come se la cosa dispiacesse, o si facesse di malavoglia... "scusate ma è un nostro preciso dovere"...), la parte finale ed il tono di questo discorso, che vi invito a leggere per intero al link riportato, evidenziano il modo di porsi abituale delle alte sfere religiose (di qualunque religione si tratti, intendiamoci): "dal momento che noi sappiamo e possediamo la Verità sull'uomo e sul suo destino, è nostro diritto, e nostro dovere, proclamarla con fermezza". Ora: possibile che tante diverse religioni conoscano e possiedano tante diverse verità sulle medesime questioni ? Il problema naturalmente consiste nel fatto che, trattandosi di verità "presunte", condivisibili o meno che siano (ed io da non credente ritengo che talora tali sedicenti verità siano ben più che condivisibili), ma comunque non dimostrabili in alcun modo, si tratta sempre e comunque di credere o meno che una certa affermazione, un certo modo di vedere ed intendere le cose costituisca una "Verità". Nella legislazione di uno Stato Laico, tuttavia, non dovrebbe esserci spazio per posizioni basate su mere questioni di fede: nessuno discute infatti il diritto, e se si vuole il dovere, delle confessioni religiose di sostenere le proprie convinzioni al fine di influenzare le scelte personali dei propri fedeli. E' importante però che tali scelte personali rimangano personali, senza che ci si voglia arrogare il diritto di codificarle per legge come scelte di tutti, credenti e non.
RispondiEliminaIn questo senso, trovo che la legge italiana sull'aborto debba costituire un esempio di come affrontare questioni senza dubbio delicate: permettendo, entro certi limiti, cose che certa convinzione religiosa giudica negativamente, senza tuttavia costringere nessuno a fare nulla contro le proprie opinioni morali (si veda il caso dell'obiezione di coscienza per il medico).
Temi come l'eutanasia o, "volando più basso", i diritti delle coppie di fatto e delle coppie omosessuali, andrebbero credo affrontati in questo modo, con il buon senso di permettere ciò che non fa male a nessuno ed è frutto di libera scelta,opportunamente regolamentandolo, e non invece con il desiderio un po' isterico di imporre per legge scelte evidentemente non sufficientemente "forti" per essere seguite dai fedeli per propria scelta personale.
Sono d'accordo con te Pietro davvero.
RispondiEliminaAggiungo solo che se dall'alto prelato quel che dice ti sembra appunto una imposizione mascherata, dal piccolo pretucolo di campagna o dalla tua amica cristiana ti potrebbe più sommessamente sembrare solo uno spunto su cui avere una corretta discussione che arricchisca tutti.
A volte il soggetto fa più dell'oggetto.
Ecco perchè quando ascolto una predica esulo da chi la dice e da come la dice, ci vuole un grande esercizio di fede, ma questo è quello che sento come naturale.
Ciaooo
Mi sento sconfitto quando leggo le encicliche... come se mi trovassi di fronte ad una forza incomparabilmente più grande di me. Mi ruotano in testa i numeri della chiesa: quanti i fedeli oggi, le televisioni e le pubblicazioni e le case editrici e le proprietà, e poi i papi di oggi e di ieri, le masse di fedeli in movimento, le crociate, le persecuzioni, i morti in nome di dio, e del come questa storia si ripeta in un leit-motiv con pochissime variazioni sul tema. Troppi i mulini a vento contro cui combattere, specialmente quelli che si autoproclamano dententori delle verità ultime.
RispondiEliminaNon trovo altre parole caro Amicofragile, perchè mi pare tutto così evidente, così alla luce del sole! basta guardare, neppure troppo attentamente... ma a forza di guardare, pare che il genere umano si sia rassegnato a vivere una condizione di legname per burattini.
"Dio è amore!", e tutti in ginocchio a pregare di non essere arrostiti per l'eternità.
"La Chiesa è vostra sorella!", solo se sei sufficientemente normale e secondo natura e timorato di dio... tutti uguali, ma qualcuno di più.
"Solo dei poveri è il regno dei cieli!", ma se c'è una sola cosa di cui non v'è traccia nelle alte sfere del clero, è la povertà.
È triste per me dover constatare che, finchè l'Italia sarà il primo avamposto della dottrina cattolica, io non potrò mai realmente sentirmi "a casa mia".
"Di tutte le religioni, quella Cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini"
Voltaire
Anche "Batman bianco, ex cardinale Nazinger, ora Maledetto XVI" (vd post del 7/12/2006) o "SS Maledetto XVI" / "papa Natzi" (post "Satira e potere" del 15/11/2006) sono appellativi frutto di semplici constatazioni realistiche? Perché non si riesce a prescindere dall’astio e dallo sberleffo pur credendo sinceramente in ideali di tolleranza? Questo dovrebbe forse rendere più cauti nel giudicare… anche la Chiesa che è comunque una comunità fatta di uomini.
RispondiEliminaLa retorica è un’arma potente, basta presentare un atteggiamento come “giochetto” o delle persone come “legname per burattini” per squalificare chi la pensa in modo diverso e ostacolare “una corretta discussione che arricchisca tutti”.
Fatta questa premessa, lo ammetto, la mia citazione era piuttosto lunga, ma la prima parte mi sembrava fondamentale quanto la seconda per la corretta comprensione del messaggio; vi si rivendicava un concetto di laicità che non degenerasse nel confino della religione “nell’ambito della coscienza individuale”, nel laicismo fondato su “una visione a-religiosa della vita, del pensiero e della morale: una visione, cioè, in cui non c’è posto per Dio, per un Mistero che trascenda la pura ragione, per una legge morale di valore assoluto, vigente in ogni tempo e in ogni situazione”. Vi si rivendicava il diritto della religione, organizzata in strutture visibili, come la Chiesa, ad essere riconosciuta “come presenza comunitaria pubblica”.
RispondiEliminaMi piacerebbe rispondere a tutto quanto è stato scritto qui, dire che condivido appieno l’affermazione di Pietro secondo cui “nella legislazione di uno Stato Laico non dovrebbe esserci spazio per posizioni basate su mere questioni di fede” ma per chi, cristiano, prende la parola in politica, non si tratta di questioni di fede ma di morale; può non essere una morale condivisa da tutti ma ha diritto di aver voce e di essere sottoposta alla dinamica democratica che, come sai, non ragiona in termini di unanimità ma di maggioranza. Per quanto riguarda il discorso Verità, invito a riflettere sul fatto che le uniche religioni che parlano di Verità (rivelata, oggetto di fede e che non si risolve nell’ambito puramente razionale) sono le tre grandi religioni monoteistiche: Islam, Cristianesimo, Ebraismo; e dal punto di vista etico queste verità sono tutt’altro che tante e diverse dal momento che tutte parlano di rispetto della persona umana… forse, dunque, sono tutt’altro che “arbitrarie”, tutt’altro che “plurali”.
A questo punto il mio discorso è forse già diventato troppo lungo per un semplice commento… e questo spiega il condizionale del “mi piacerebbe”… Non intendo annoiare, invito solo con due “provocazioni” finali a conoscere meglio il punto di vista cristiano: non si prega per “non essere arrostiti per l’eternità” ma per un’esigenza intima di comunione con Dio e con gli altri, la preghiera è la più sublime forma di ascolto e di conoscenza di sé, degli altri e di Dio… Seconda “provocazione”: l’essere tutti fratelli non esclude NESSUNO… E’ nella preghiera fondamentale: “Padre NOSTRO”, no?
“Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune; e quel rimbombo non accordato ma consentaneo delle varie campane, quali più, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce di que’ gesti, e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassù. Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di sapere cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa.” A. MANZONI, I Promessi Sposi, cap. XXI
Ripeto: credo che prendere in giro non debba essere un problema per nessuno (anche se, certo, alcune "categorie" sono poco inclini ad accettare le prese in giro...) e non escluda che si possa rispettare chi la pensa diversamente da noi.
RispondiEliminaQuanto al resto, non sono d'accordo sul fatto che scelte riconosciute come scelte morali debbano/possano essere sottoposte, come dice Anna Maria, alla dinamica democratica... perché la morale è una questione personale, e l'esistenza di una Verità "vera" è una cosa nella quale si può credere o non credere, ma che non è possibile dimostrare... ed alla quale è pertanto poco sensato voler piegare per legge le scelte, morali e personali, di tutti.
L'altro giorno, ripensando a questa "discussione", mi è tornato in mente un bel libro letto alle superiori, "Lettera sulla tolleranza" di John Locke... e mi è venuto da sorridere ricordando che l'autore inglese sostiene che si debbano tollerare tutte le confessioni religiose tranne quella cattolica, perché i cattolici rispondono al loro Papa prima che alle leggi dello stato in cui vivono... ovviamente no sono d'accordo su questa "esclusione", perché ho fiducia nel fatto che al giorno d'oggi un cattolico sappia distinguere tra sfera privata e sfera "politica"... ma è divertente - ed anche un po' spaventoso ! - rendersi conto di come le riserve di Locke sembrino talvolta ancor oggi attuali, quando si sentonon certe persone parlare in un certo modo (e penso ad esempio all'onorevole Casini ieri sera da Fazio...).
Quanto alle tre religioni monoteiste... è vero che si somigliano in quanto a parlare di rispetto della persona umana... è vero anche che hanno a quanto ne so un'origine comune, il che è probabilmente una spiegazione di questa somiglianza... diciamo che le origini delle tre religioni in questione non sono indipendenti, per cui probabilmente è ovvio che i valori di cui parlano siano un po' gli stessi...
RispondiEliminaCuriosa tra l'altro la dissonanza tra il parlare di difesa della persona umana e la propensione ad ammazzare gente (infedeli !) su larga scala... ok, in questo senso l'Ebraismo a quanto ne so s'è storicamente un po' differenziato... :-)