giovedì 15 gennaio 2009

Campagna

Penso che parteciperò a questa campagna: in fondo, se certa gente l'ha definita una carnevalata (ed è gente che se ne intende: basta guardare come si veste !) e se il "tg" di Studio Aperto si mobilità presentando la cosa con palesi falsità, penso non abbia senso starsene zitti...

3 commenti:

  1. Questa campagna e' di pessimo gusto e di enorme presunzione.
    Pure io sono per uno stato veramente laico e capisco anche lo spirito provocatorio dell'iniziativa.
    La frase scelta da mettere sui manifesti pero' e' assolutamente sullo stesso livello del fanatismo che cerca di combattere, oltre che di una presunzione intellettuale altissima: come non e' possibile dimostrare l'esistenza di dio, altrettanto indimostrabile ne e' la sua assenza...

    Personalmente poi penso che sarebbe veramente bello se esistesse un dio che, ogni tanto, sistemasse le stronzate di noi intelligentoni, altro che bella notizia il fatto che non ne abbiamo bisogno....

    RispondiElimina
  2. Personalmente trovo molto più azzeccata e condivisibile la frase dell'equivalente campagna inglese, che recita più o meno "Probabilmente dio non esiste. Goditi la vita". Ovviamente il concetto centrale è il dubbio lasciato dal termine probabilmente.
    Dato che la campagna italiana non è ancora iniziata (se mai inizierà), vorrei attendere di vederla prima di esprimere apprezzamento o critica nei confronti delle frasi scelte: mi piace tuttavia l'idea di un'iniziativa che smuova in qualche modo la stagnazione del comune pensiero secondo cui certe cose sono da dare (e comunque date) per scontate.

    Personalmente non so se sarebbe bello o brutto che esistesse un dio: sono convinto che non cambierebbe niente, per noi poveri (ce lo vogliono far credere...) umani. Se tuttavia non ha molto senso affermare che dio non esiste (come non ne ha affermare il contrario), penso che affermare che non ne abbiamo bisogno non faccia che descrivere una situazione reale e verificabile: c'è più di un miliardo di persone, sulla terra, che si dichiara atea e vive benissimo... per cui - etimologicamente - non ne ha evidentemente bisogno. Poi nulla vieta di crederci, e magari esiste pure... chissà !

    RispondiElimina
  3. Discorso condivisibile il tuo, se non fosse per un aspetto: nel mondo, nel suo complesso, non si vive poi cosi' tanto bene. Forse quel miliardo di persone che si dichiara ateo, se lo puo' anche permettere: perche' ha la pancia piena, perche' i sui antenati, magari hanno usato la buona vecchia religione cattolica per arricchirsi e garantirgli un futuro sereno.
    Non hai bisogno, etimologicamente, di dio, ne di nessun altro se stai al caldo della tua bella casa, se hai un bel lavoro, se non hai la preoccupazione di arrivare a fine mese, se vivi in un paese dove le uniche guerre si fanno se l'arbitro non ti fischia un rigore... .
    Se poi uno e' un po' meno superficiale, si accorge che anche un ateisomo professato all'ennesima potenza, un ateismo che si vuole sbandierare perfino con delle pubblicita', in fondo e' anche quella una religione.

    RispondiElimina