Davvero, questa è fra le migliori che ho sentito di recente.
A metà dicembre (e già la scelta di una data a mese iniziato è a dir poco delirante, se si pensa che per qualcuno è stato necessario sottoscrivere due diversi abbonamenti...) Trenitalia fa entrare in vigore un nuovo orario ed una nuova classificazione dei treni (in poche parole, spariscono gli Intercity e gli Intercity Plus per lasciare spazio ai cosiddetti Eurostar City, in genere senza cambiare nemmeno le carrozze, ma semplicemente le tariffe). Da allora, quasi tutti i treni e quasi ogni giorno, per quanto riguarda la linea Milano - Venezia, viaggiano in ritardo (cioè: più in ritardo di prima, che già non era male...).
Le associazioni di pendolari protestano, in particolar modo (per quel che leggo io sui giornali locali) per quanto riguarda la tratta Brescia - Milano. L'assessore regionale alla mobilità, tra i più ferventi sostenitori delle modifiche introdotte da Trenitalia, sale sul carro (bestiame) dei pendolari e si schiera con le suddette associazioni.
Trenitalia risponde alle critiche chiarendo le proprie posizioni, che in parte sbugiardano l'amministrazione regionale.
Già sin qui ce ne sarebbe abbastanza per riflettere su quante manovre politiche ed economiche si costruiscono sulle spalle di chi, ogni giorno, è costretto a viaggiare per lavorare.
La perla - tuttavia - è a mio gusto una delle giustificazioni che Trenitalia porta - secondo il verbale di un incontro pubblicato da un'associazione pendolari - per spiegare gli inauditi ritardi: i tempi “rallentati” di salita e discesa dai treni degli utenti nelle stazioni. In pratica: colpa dei passeggeri, che non salgono e scendono abbastanza in fretta dalle carrozze... Non mi è chiaro se si tratti, semplicemente, di una presa in giro, o se davvero nello stilare i nuovi orari ci si sia scordati di tener conto del fatto che, nelle stazioni, la gente scende dai treni, e vi sale... qualunque sia la realtà, direi che una simile uscita si commenta da sé...
Nessun commento:
Posta un commento