Da sempre, il potere - soprattutto quello assoluto - tende a negare a chi gli si oppone qualunque dignità, qualunque riconoscimento.
Esemplare, in questo senso, mi pare un articolo pubblicato qualche giorno fa su "L'Avvenire" (non che in genere segua letture tanto amene, ma che volete, di tanto in tanto c'è bisogno di sorridere, e l'umorismo involontario di certa gente aiuta): in esso, l'astuto Rondoni afferma, ad un certo punto, che "Del resto la Bibbia insegna che non esistono gli atei: li chiama idolatri". A me pare che la cosa abbia del sublime: ora, mentre nessuno non credente penserebbe mai di affermare, che so, che i cattolici non esistono, frenato probabilmente da una sorta di pudore, o di dignità, lo stesso non si può dire del giornale ufficiale dei Vescovi Cattolici, che afferma - senza paura di apparire ridicolo - che gli atei non esistono. E' un bel modo di discutere, in effetti: procedere affermando che il diverso non esiste, che se anche si crede tale in realtà sotto sotto sbaglia. Ti definisci ateo ? Suvvia, non preoccuparti, in fondo anche tu sei un credente.
Seguendo questa scuola di pensiero, potrei argomentare argutamente, parlando di calcio, che gli Juventini non esistono, parlando del tempo, che la pioggia non esiste. Ciò che dà fastidio - perché non è allineato ai nostri desideri, ai nostri "gusti" - non esiste. Facile, no ?
Benedetto XVI non esiste. Berlusconi non esiste. E... voila, il mondo è un po' meno oscurantista...
PS: imperdibile anche uno dei passaggi finali: Non è un caso che proprio grandi regimi che hanno professato l’ateismo – come il comunismo e il nazismo – hanno provocato le più gravi violenze sull’uomo. E' noto invece che il potere temporale della Chiesa Cattolica, le sue campagne di conversione in Sud America (giusto per fare un esempio), non hanno mietuto alcuna vittima... al punto che Stalin ed Hitler, messi insieme, appaiono dei dilettanti...
Nessun commento:
Posta un commento