Breve riassunto: nel marzo 2008 (sotto il governo Prodi) Air France si offriva di acquistare Alitalia, debiti compresi, con la disponibilità ad investire nel progetto di risanamento una cifra complessiva di circa due miliardi di euro.
Levata di scudi dell'opposizione (allora) di centrodestra, della Regione Lombardia (centrodestra), dei sindacati (che giudicavano troppo elevato il numero di esuberi previsti dal piano industriale stilato da Air France). Il giullare nazionale, in particolare, tuonava contro un'operazione che, a suo dire, svendeva la compagnia di bandiera italiana (così ben gestita dagli Italiani negli ultimi decenni) all'estero, ed avrebbe dovuto far nascere in industriali nostrani il patriottico desiderio di impegnarsi per mantenerne la proprietà in Italia. L'accordo non andò in porto, principalmente per questo tipo di posizione contraria: il governo Prodi, in vista di elezioni (dalle quali il centrodestra sarebbe uscito vincitore) si sentì in obbligo di tenere conto delle posizioni degli avversari, in nome di un qualche tentativo di unità nazionale sulla vicenda. Da tali posizioni Air France fu spaventata e respinta, ed il centrodestra cantò vittoria.
Ora, meno di nove mesi dopo, con un governo di centrodestra, Alitalia è stata regalata (per poco più di un miliardo di euro) ad un gruppo di imprenditori italiani, amici degli amici in buona tradizione italica. Ovviamente, senza debiti: i quali rimangono dello Stato, ovvero di tutti noi. Il manipolo di coraggiosissimi imprenditori in questione sta chiudendo in questi giorni un accordo con Air France: cederà alla compagnia francese il 25% della nuova Alitalia, in cambio di circa 300 milioni di euro.
Se è evidente quali siano i vantaggi per il giullare nazionale e per i suoi amici, nonché per Air France, che paga 300 il 25% di una compagnia sana anziché investire 2000 per il 100% di una compagnia indebitata, non è chiaro che vantaggio dovrebbero aver tratto dalla conclusione della vicenda i cittadini italiani od i dipendenti di Alitalia: a proposito... ovviamente nessuno che dica chiaramente quanti saranno gli esuberi, in perfetto stile regime, con la stampa completamente allineata sui comunicati ufficiali (nei quali si parla ovviamente solo del numero di assunti, e non di quello di chi rimane per strada...). Ed il PD, ovviamente, su tutto questo, dorme.
Non che ci sia da stupirsi... ma che qualcuno s'indignasse sarebbe anche ora...
Va che bello....in questo girovagare mi sono imbattuto in un bresciano....che ama fare le Coste in bici (Io amo farle in moto....ma in maniera civile, ci tengo a dirlo!)
RispondiEliminaComunque, venendo al tuo articolo, ritengo che il nano asfaltato sia stato veramente furbo (e disonesto come suo solito) a giocarsi la carta ALITALIA nelle settimane pre-elezioni. Conosce perfettamente la mentalità dell'italiano medio e ci ha azzeccato (infatti ha preso una miriade di voti).
Mi auguro che la Lega ora non si venda del tutto a Trufolo, rialzi la testa e, se necessario, provochi una bella crisi di governo.
Ne ho piene le tasche di vedere un primo ministro che in momenti di crisi industriale ed economica gira su auto straniere (bell'esempio.....) invita i cittadini a spendere (ma che ci dia i soldi che poi li spendiamo, siamo qui apposta!!!) e che l'unico suo vero interesse sia la riforma della giustizia (ma chissà poi perchè.....!!!!!).