Pensavo - e dicevo, cosa che in genere non mi rendeva molto popolare presso gli elettori di destra - anni fa che non fosse possibile che persone intelligenti votassero a destra. Ovviamente la cosa è molto meno semplicistica e ben più articolata, ed in questi giorni di bilanci sono tornato a rifletterci un po'.
Prima di tutto, il mio discorso è relativo a chi vota la destra italiana, e qualunque destra le assomigli: una destra personalistica e populista, una destra almeno parzialmente razzista e xenofoba (nel senso letterale: che ha paura, un terrore folle delle diversità), una destra costruita da un ometto (sia in senso fisico sia -soprattutto - in senso morale) che tratta gli alleati come servi e persegue esclusivamente il proprio interesse personale (sia esso economico, giudiziario, industriale, sportivo, ...), sempre a metà tra uomo politico (non certo statista) e ricco imprenditore. Non ci sono molte destre del genere, in Europa e nel mondo. Agli elettori di questo tipo di destra si riferisce il mio discorso. In secondo luogo, il mio discorso è ovviamente un discorso medio, al quale esistono (per quanto rare, nella mia esperienza) eccezioni. Dunque non vogliatemene se vi sembrerà offensivo: probabilmente, l'eccezione siete voi.
Non può essere, semplicemente, una questione di intelligenza. Principalmente perché intelligenze ne esistono tante, ed allora forse sarebbe più opportuno parlare di intelligenza logica: trarre conclusioni logiche da premesse note. Ma non è nemmeno solo questo, perché per trarre conclusioni è necessario conoscere le premesse, disporre di informazioni: è dunque anche questione di informazione o, piuttosto, di ignoranza. Mediamente l'elettore di destra s'informa di meno, è ignorante sia nel senso che gli mancano le informazioni sia nel senso che non ha voglia di cercarsele. La tipica risposta quando si consiglia all'elettore di destra di leggere qualche cosa consiste nel dire "ma quel giornalista è di sinistra", senza aver mai letto nulla dell'autore cui ci si riferisce. Classico esempio: Marco Travaglio, giornalista senza dubbio non "di sinistra" ma persona onesta, che scrive riferendosi a sentenze, citazioni, leggi. Ma giornalista scomodo, dunque è di sinistra e basta, e leggerlo una perdita di tempo. Anche qui, non credo siamo alla fine del discorso. Intelligenza logica e (volontà di) informazione non bastano, serve l'onestà intellettuale di mettere insieme le cose e trarne le dovute conseguenze. Posso sapere che un candidato per il quale vorrei votare ha corrotto (più o meno direttamente) la guardia di finanza, o che la sua sbandierata abilità imprenditoriale è in realtà frutto di reati (magari non suoi) e rapporti poco chiari con la malavita organizzata, posso sapere che prima di entrare in politica era indebitato fino al collo e stava per dichiarare bancarotta, posso avere l'intelligenza logica di concludere che evidentemente non è bravo come dice di essere, ma posso non avere l'onestà intellettuale di comportarmi di conseguenza quando vado a votare.
Intelligenza logica, informazione, onestà intellettuale: basta che manchi una delle tre cose, ed ecco l'elettore medio di destra, in Italia. Non particolarmente intelligente, oppure non particolarmente informato, oppure non particolarmente incline a mettere le proprie conclusioni razionali davanti a ciò che dice il cuore (o, più spesso, il portafoglio: "Meno tasse per tutti !"). Esiste poi una minoranza (spero) di elettori di destra dotata di tutte e tre le caratteristiche sopra riportate, ma per i quali semplicemente il sistema di valori rispetto al quale regolare le proprie scelte è diverso da quello che formalmente tutti noi riconosciamo: onestà, rispetto per le leggi, rispetto per la società nella quale viviamo e dalle cui leggi la nostra quotidianità è regolata. In questo caso, capacità razionale, informazione ed onestà intellettuale non bastano, perché se non considero un problema che qualcuno approfitti di una posizione di potere per il proprio interesse personale, economico ma non solo economico, posso benissimo decidere di votarlo senza la sensazione che ci sia in questa scelta qualche cosa che non va: non mancano le premesse, né il ragionamento, né l'onestà di attuare le conclusioni... è la scala di riferimento ad essere diversa da quella media.
Ecco qua, le mie riflessioni di questi amari giorni... ripeto: senza offesa per nessuno, e come discorso medio.
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