Ovvero: pedalare nell'acqua.
La prima volta che ne ho sentito parlare, lo ammetto, la cosa m'è suonata un po' come una turpitudine. Amo pedalare e sono vicino all'odiare il nuoto, per cui la commistione della bicicletta con l'elemento "acqua" mi pareva una specie di bestemmia.
Poi ci ho riflettuto, ho pensato che la cosa potesse essere un'alternativa originale e divertente al ciclismo per i mesi freddi, ed ho deciso di provare. Ieri sera prima lezione, un po' smarrito (non entravo in una piscina da parecchi anni...), insieme a Cristina, che invece pratica questa attività già da tempo. Risultato: mi sono divertito, mi sono reso conto che può essere divertente pedalare a suon di musica immersi fino alla vita, e mi sono pure stancato. Insomma, è andato tutto nel migliore dei modi.
Ho notato tra l'altro che, se l'attività non è faticosa in termini di respirazione (ho respirato quasi sempre solo col naso), lo è invece dal punto di vista muscolare, dato che il problema principale consiste nel sostenere il peso del proprio corpo senza la "collaborazione" dei pedali, che offrono ben poca resistenza. In ogni caso, è sempre bello scoprire doloretti a muscoli che normalmente non si usano o comunque non si usano in quel modo...
Bella esperienza, dunque, che ripeterò molto volentieri nei prossimi mesi !
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