Stando alle statistiche di Anobii, nel 2011 ho letto 23088 pagine - 1717 più dell'anno precedente. Dentro c'è di tutto: romanzi, testi di Software Engineering, saggi di scienze, fumetti. Questi ultimi, in particolare, alzano di molto la velocità media (pagine per unità di tempo), e giustificano la notevole media complessiva: 63,3 pagine al giorno. Manca invece tutto ciò che è web: articoli di giornale, post su blog, pagine di wiki... ed anche in questo caso gli argomenti spaziano dalla fissione nucleare alla - per dire - discografia di Gigi d'Alessio - ok, questa era una battuta: sospiro di sollievo.
Di tutta questa mole di roba, interessante o meno, memorabile anziché no, c'è qualcosa che vorrei "salvare", come ricordo- bello - dell'anno che s'è appena concluso: da un rapido, superficiale e quasi per certo non esaustivo "appello mentale", se ne sono usciti tre titoli (tre, giusto per volermi limitare un po'): un romanzo, un testo tecnico, un saggio di divulgazione (per quest'ultimo non c'è stato bisogno di grandi riflessioni: si tratta infatti di uno di quei testi che mi ha portato a pensare, concludendone la lettura, vorrei che mia figlia sapesse già leggere). Eccoli qui, in rigoroso ordine alfabetico:
- Agile Software Development, Principles, Patterns, and Practices, Robert C. Martin
- Il gene egoista - La parte immortale di ogni essere vivente, Richard Dawkins
- Mr Gwyn, Alessandro Baricco
(Il libro più bello di tutti, invece, è quello che ho cominciato a leggere alle 22.19 del 6 agosto 2011...)
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