Si erano tanto amati, il Nano di Arcore e la "Santa" Sede: ma ieri, con solo qualche mese di ritardo sull'opinione pubblica, mons. Crociata (nomen omen!) se ne esce così, a definire libertinaggio gaio e irresponsabile l'insieme di fatti che va emergendo attorno alla figura del presidente del consiglio. Forse ha ragione chi parla di un imminente caduta dell'illustre statista: questo spiegherebbe la fuga dalla nave che affonda anche dei più fedeli (ed interessati) sostenitori.
A me tuttavia tutto questo suona molto come le parole di Fini del novembre 2007: Mai più con Berlusconi, Mai più insieme, Berlusconi con me ha chiuso. Come poi siano andate le cose, come la sete di potere sia più forte della dignità e porti al calabraghismo che ora tutti riconoscono al presidente della Camera, è cosa nota.
Resta da vedere se, in questo caso, a calare saranno i pantaloni di Papi (piuttosto avvezzi a scivolare via, si dice) o le pie tonache dei suoi amici di ieri...
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