domenica 24 agosto 2008

Telefonate pericolose

D'accordo, non è molto astuto infilarsi in tasca il cellulare senza bloccarne la tastiera.

Ieri sera mi è capitato di farlo, e senza che me ne accorgessi è partita una telefonata, verso un numero di telefono per altro anche non banale da raggiungere nella rubrica (voglio dire: non era il primo, né l'ultimo, né uno che avessi chiamato diciamo negli ultimi anni). Trattandosi di un cellulare (se fosse un fisso il discorso sarebbe diverso, non basta riagganciare il fisso che riceve per far cadere la linea...), mi sarei aspettato che il destinatario di questa evidentemente involontaria telefonata non facesse altro che riagganciare, facendo interrompere la conversazione, una volta accortosi del mio errore.

Non è invece stato così: mi sono accorto della chiamata in corso perché, dopo un po', ho - sempre inavvertitamente - attivato la modalità viva voce, ed ho iniziato a sentire delle voci provenire dalla tasca dei pantaloni. Preso atto che Giovanna d'Arco è stata bruciata per molto meno, ho riagganciato... dopo tredici minuti e mezzo di non-conversazione. Ora, mi riesce difficile pensare che qualcuno, dopo aver risposto ad una telefonata, possa non accorgersi per così tanto tempo che la chiamata è partita per errore. Per cui delle due l'una: o al simpatico destinatario piaceva l'idea di ascoltare un quarto d'ora della mia vita, nel qual caso mi auguro si sia divertito, o trovava divertente pensare che avrei pagato per una telefonata - potenzialmente lunghissima - ad una persona che certo non volevo chiamare, né avrei avuto particolare piacere di sentire...

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