mercoledì 13 febbraio 2008

Ma la destra ride della destra ?

Dice qualcuno che la grande differenza tra sinistra e destra sta nel fatto che tutti i comici sono di sinistra, perché a destra sono i politici stessi ad essere comici (in genere, si crede, involontari).

Certo è che, se è vero che i comici sono in larga parte di sinistra (ma chi può poi dirlo veramente ?), è vero anche che quasi tutti i comici, in primis quelli dichiaratamente di sinistra (penso a Crozza od ai fratelli Guzzanti), fanno oggetto dei loro sfottò i politici di sinistra così come quelli di destra. La sinistra dunque sa ridere - e far ridere - di se stessa: dei "ma anche" di Veltroni, della supponenza di D'Alema, del tono da parroco di Prodi, dei portaocchiali di Bertinotti. Si prende in giro per scelte non troppo felici - soprattutto dal punto di vista della "base" - come quella della candidatura a premier di Rutelli del 2001, ride - anche se è un riso amaro - del timore reverenziale nei confronti degli avversari o delle istituzioni religiose quando si tratta di toccare temi importanti, quali il conflitto d'interessi o i diritti degli omosessuali.

E critica, la sinistra: critica se stessa, critica le titubanze dei propri rappresentanti politici, l'incapacità, salvo rare eccezioni, di imporre il proprio programma e le proprie idee nonostante l'opposizione delle lobby e dei poteri forti: Chiesa cattolica e poteri economici prima di tutto.

Critica se stessa, la sinistra: a volte in modo quasi autolesionista, ma critica, ed è questo, credo, segno positivo di volontà di migliorarsi. Il dubbio come principio, in accordo con Descartes...

E la destra ?, mi sono chiesto riflettendo su questi aspetti della politica "percepita" dai non politici. La destra che fa ? Ride di se stessa, critica se stessa ? Ride dei trapianti di capelli del Nano nazionale, del calalebragh-ismo di Fini, del voltafaccismo neo-democristiano di Pierferdy, del celhodurismo un po' rammollito di Bossi & C ? Si secca per le promesse non mantenute, per i maneggi e le trame ad personam dei capi (e del Capo) ?

Chissà che non sia questa, invece, la differenza tra destra e sinistra... in una rapporto distorto con l'autocritica, eccessiva da un lato e praticamente assente dall'altro...

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