sabato 21 luglio 2007

TFR

Nell'attesa dell'ennesima riforma del sistema pensionistico, che modifichi gli scempi del governo precedente senza – se possibile – introdurne di peggiori, ho dovuto scegliere che cosa fare del mio Trattamento di Fine Rapporto (in arte buonuscita), se cioè optare per trattarlo come avveniva in passato (deposito presso il datore di lavoro, rivalutazione del deposito in base all'inflazione, ottenimento per intero al momento della pensione) o conferirlo invece in un fondo previdenziale integrativo. Ho scelto la prima possibilità, per quattro motivi principali:





  1. lavoro per un'azienda di piccole dimensioni e molti “addetti ai lavori”, sindacati in testa, suggeriscono di mantenere il vecchio regime di trattamento del TFR ai dipendenti di questo genere di realtà, che peggio di altre sopporterebbero di privarsi di una simile liquidità




  2. con la vecchia modalità, quando (se) andrò in pensione disporrò subito di tuddo il TFR accumulato, con la nuova avrò invece una pensione integrativa. La seconda modalità diventa conveniente se si pensa di vivere parecchi anni da pensionato, il che con la tendenza a posticipare di continuo l'età pensionabile è tutt'altro che scontato... personalmente, preferisco disporre subito di tutto il TFR (che, per inciso, potrei lasciare in eredità per intero ai miei figli, diversamente da quanto avverrebbe per una pensione integrativa)




  3. filosoficamente ed ideologicamente, non mi piace il modello economico capitalista, e trovo letteralmente disgustosa l'idea di favorire, conferendo il TFR in un fondo integrativo, realtà come banche ed assicurazioni, che molti di questi fondi gestiscono e che rappresentano ai miei occhi l'aspetto deteriore e più odioso del capitalismo




  4. pragmaticamente, ho consideratoi l fatto che la scelta che ho fatto può essere cambiata in qualunque momento, diversamente da quella contraria che sarebbe stata definitiva. Meglio mantenere qualche margine di manovra, no ?



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