mercoledì 11 luglio 2007

Cesare, in arte Cristo

Segnalo questo articolo di Marco Travaglio, che riflette sull'attuale, paradossale situazione in cui un condannato in via definitiva per corruzione di magistrati siede in Parlamento da 14 mesi, pur essendo stato interdetto perpetuamente dai pubblici uffici con sentenza passata in giudicato. Ne riporto le righe conclusive, che riprendono un delirante discorso, in proposito, del presidente (DS) della provincia di Lecce:

«Qui non si tratta di difendere la persona Previti, ma lo status di parlamentare: Barabba fu assolto, il Nazareno fu condannato. E Socrate fu costretto a bere la cicuta». A nessuno è venuto in mente di rispondere: sì, ma Gesù e Socrate non rubavano. Pare brutto parlare di furto in casa del ladro.

2 commenti:

  1. Per la cronaca, interdetto dai pubblici uffici significa anche che Cesarone è stato depennato dalle liste elettorali. Dunque non può - né mai più potrà - votare. Però siede in Parlamento...

    RispondiElimina
  2. Non ho parole...Previti è lo scandalo palese della politica italiana, con quella sua faccetta emaciata...e poi per un furto con destrezza, tipo una maglietta in un negozio, si è capaci di comminare da un mese a 4 anni...ma per piacere...i controsensi dell'Italia..ma siamo il Paese delle banane?

    RispondiElimina