Voglio riportare il link ad un post che ho letto ieri, relativo alle problematiche che si incontrano quando si pensa di fare uso, e diffondere l'uso, di software open source, problematiche legate principalmente alle rendite di posizione di certo software proprietario, più che ad una presunta superiore qualità dello stesso.
Potete leggere il post in questione cliccando qui.
Personalmente ritengo che le pubbliche amministrazioni dovrebbero porsi il vincolo di utilizzare esclusivamente formati aperti, prima ancora che software open source, per i motivi - al di là di quelli filosofici... - ricordati nel post citato: sviluppo del mercato tecnologico locale e garanzia di indipendenza, nel futuro, da questo o da quel software vendor.
Solito articolo scontato.
RispondiEliminaBTW, MS ha da parecchio tempo creato un nuovo formato per i documenti (sia word, che excel, ecc...) che si basa su un formato standard e aperto.
Be'... meglio così, no ? Come già ho scritto nel post, ritengo che l'adozione di formati aperti sia più importante di quella di software open source... soprattutto nella pubblica amministrazione (ma non solo !!!).
RispondiEliminaSe la scelta di software open può essere una scelta principalmente filosofica, ritengo invece che la scelta di formati aperti sia una scelta indispensabile nella pratica, come garanzia di poter utilizzare i propri dati in un qualunque futuro, senza dipendere necessariamente da un singolo vendor di software.
L'articolo mi sembra assai poco aggiornato sui passi fatti da Microsoft verso i formati aperti XML like e dai tool open source per "clonare" il pacchetto office... .
RispondiEliminaQuanto alla filosofia e' ora di rendersi conto che l'opensource ed i formati aperti sono concorrenziali ed economicamente vantaggiosi. Anche i "filosofi" devono quindi iniziare a parlarne in questo modo altrimenti non potremo mai sperare in una diffusione vera del software libero.