venerdì 23 febbraio 2007

Roma - 3

Vittoriano

La premessa è doverosa: sono la persona meno patriottica del mondo. Anzi: in genere trovo fastidiosa qualunque presa di posizione (tifo sportivo, generico apprezzamento per una persona, campanilismi vari) basata su discorsi tipo senso di patria, di appartenenza ad un popolo, "io sono migliore di te perché tu non sei nato nel mio paese/città/provincia/regione/stato/continente/pianeta...".

Per cui non è che potesse piacermi più di tanto: il Vittoriano, o monumento funebre a Vittorio Emanuele II, o altare della Patria (definizione quest'ultima che mi sa molto di periodo fascista. Ma comunque). Perché mi era stato descritto come un luogo in cui si respira patriottismo...

Cercherò dunque di limitarmi ad un puro ragionamento architettonico. Non si può dire che il Vittoriano sia brutto, perché difficilmente il neoclassico è brutto. Il neoclassico è fatto per essere maestoso, imponente, grandioso, ed il Vittoriano è tutto questo. Forse un po' opprimente, ma è il genere ad esserlo, quando si esagera. Non si può dire che il Vittoriano sia bello, perché difficilmente il neoclassico lo è: non è brutto, non è bello. E' tutte quelle cose là.
Ma una domanda, a mio modo di vedere, si pone prepotentemente: perché lì ? Vuoi costruire un monumento/edificio del genere, grandiosoimponentemaestoso, un po' (dai, un po' tanto) pretensioso: ok, libero di farlo. Ma perché in quel luogo ? Perché appiccicato ad un palazzo rinascimentale (il Campidoglio), sopra i Fori Imperiali di epoca romana, a qualche centinaio di metri dal Colosseo ? Non è brutto, questo è evidente. Ma che cosa ci fa lì ? Se ne sentiva forse la mancanza, in uno dei luoghi più architettonicamente ricchi del pianeta ?

Questa è la domanda che mi sono portato via da Roma...

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