E dunque: rigore, perché ce lo chiede l'Europa. (Contro)Riforma delle pensioni, perché ce lo chiede l'Europa. Aumento dell'IVA, perché lo Stato deve fare cassa e dunque meglio colpire tutti che colpire solo i più ricchi. Reintroduzione dell'ICI, ora sotto forma di IMU: affrontando anche la questione degli immobili di proprietà di Santa Romana Chiesa (non solo quelli di SRC: ma quelli corrispondono ad una percentuale a due cifre del patrimonio immobiliare italiano) che non l'hanno mai pagata, legittimamente o no.
Questa la situazione, circa un anno fa.
Con grande supporto di indignazione popolare a favore dell'iniziativa del Governo, volta a sanare una situazione che, tra interventi legislativi e tentativi (riusciti) di parziale elusione, rappresentava una notevole disparità di trattamento tra enti commerciali privati ed enti commerciali religiosi (qui i dettagli sugli aspetti legislativi).
Santa Romana Chiesa tuonò contro la disinformazione che, a suo dire, le attribuiva colpe inesistenti: perché paghiamo già tutto quello che dobbiamo pagare, ed eventuali, isolati casi di errore o di dolo vanno identificati e puniti.
L'interpretazione delle leggi vigenti, poi, lasciava il dubbio: la legge prevede che SRC (non solo, come ho detto: ma si tratta decisamente di chi fa la parte del leone, tra i fruitori delle esenzioni ICI) paghi, e dunque vanno colpiti isolati casi di errore o di dolo, o la legge prevede che non paghino l'ICI edifici adibiti anche solo parzialmente al culto (la classica "cappella" inserita in contesti commerciali, ad esempio alberghi), e dunque ha ragione l'Europa, che ci chiede (con procedura d'infrazione) di rimuovere agevolazioni che si configurano come concorrenza sleale nei confronti di altri attori del mercato?
Oggi, un anno dopo - dopo aver pagato (tutti: i cittadini comuni, intendo) le prime e seconde rate dell'IMU 2012, ed in procinto di versare la quota di saldo - stiamo ancora aspettando una regolamentazione definitiva che indichi come e quanto SRC dovrà pagare di IMU: alla faccia di tutti i noi paghiamo già tutto, alla faccia di qualunque dubbio che non vi fossero intollerabili privilegi gentilmente concessi dalla nostra politica alle gerarchie vaticane. I dettagli sulla situazione attuale, per chi fossero interessato, si possono leggere qui: ma non è questo il punto.
Il punto è che il rigore vale per i comuni mortali, assai meno per chi vende immortalità. Il punto è che la riforma delle pensioni, o i tagli alla spesa pubblica su sanità e scuola pubblica, ce li chiede l'Europa; ma quando l'Europa ci chiede di porre fine ad un regime di privilegio, facendolo in modo retroattivo (dal 2006) e minacciando sanzioni (si stima una multa di tre miliardi di euro in caso di mancata applicazione delle indicazioni UE in materia di concorrenza sleale), lo stesso Governo si scopre molto meno europeista: pronto a far pagare, a tutti gli effetti, una nuova tassa a tutti i cittadini normali (tre miliardi divisi per sessanta milioni di abitanti fanno cinquanta euro a testa: compresi i neonati) piuttosto che dispiacere ai santi tonacati.
Il che è, a tutti gli effetti, un furto: tale e quale che non pagare le tasse, tale e quale che rapinare una banca. Ma, per citare De Andrè, io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio...
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