Ho ancora i brividi dopo aver letto questo articolo sulle recenti, al solito pacate esternazioni di Angelo Bagnasco.
Direi che si commenta da solo, anche perché a voler ribattere sempre punto su punto alle parole in libertà di chi non ha altro modo di passare il tempo ne verrebbe fuori un lavoro a tempo pieno, che non tutti si possono permettere di intraprendere, vuoi perché le ore in una giornata sono quelle che sono e c'è [molto] di meglio da fare, vuoi perché non sempre si ha voglia di abbassarsi a certi livelli ben poco onorevoli...
Una perla però merita senza dubbio di essere segnalata: "E mentre invitiamo i diversi interlocutori a non abbandonare mai il linguaggio di quel rispetto che è indice di civiltà, vorremmo dire, sommessamente ma con energia che non accetteremo che il Papa, sui media o altrove, venga irriso o offeso". Ecco, un po' come quella volta che a Beppino Englaro gridavano "boia" ed "assassino".
Mi viene in mente l'espressione "avere la faccia come il cul(t)o"...
La solita storia... indicano la pagliuzza nel tuo occhio, ma non vedono il trave nel loro c**o :)
RispondiEliminaMi fanno ribrezzo per la loro ipocrisia, che confermano giorno dopo giorno.