L'onorevole (si fa per dire) Mele, UDC, è stato di recente al centro di un caso di cronaca per essere stato scoperto a trascorrere una notte brava con due prostitute, a base di droga e sesso.
La cosa divertente è che l'onorevole (si fa per dire) in questione fa parte di un partito - dal quale si è dimesso - noto per ergersi sempre a sostenitore e difensore di un presunto concetto di famiglia naturale e per avversare ostinatamente qualunque tipo di legislazione anti-proibizionista (ma forse per le droghe pesanti il veto posto alle droghe leggere non vale, chissà). In un paese normale l'interessato lascerebbe seduta stante il suo posto di parlamentare (in un paese normale l'interessato non sarebbe mai arrivato a quel posto, veramente): in Italia si dimette dal suo partito e, confluendo nel Gruppo Misto, andrà a percepire (da noi cittadini) una retribuzione più alta. Allegria.
Un paio di cose, di tutto questo, mi hanno fatto impazzire: alcune risposte "giustificative" dell'onorevole (si fa per dire) Macedonia, del tipo "Non sapevo che fossero prostitute, non le ho pagate, ho fatto loro solo un piccolo (pare 300 e 500 euro, ndr) regalo in denaro", e "Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta ?", ed i commenti in proposito dell'onorevole (...) Cesa, segretario dell'UDC: in sostanza, par di capire che il lucido centrista ritenga causa principale dell'accaduto la lontananza da casa dei parlamentari, che potrebbe essere lenita con qualche altra paccata di euro, dal momento che le attuali, povere retribuzioni dei nostri parlamentari non permettono loro di spostarsi a Roma con l'intera famiglia... personalmente forse proverei quasi più imbarazzo al posto di Cesa che non a quello di Mele !
In conclusione, però, vorrei notare che in Italia si parla molto più di un caso del genere, tutto sommato quasi completamente relativo alla vita privata di un parlamentare, che non dei (ben più numerosi) casi di parlamentari che hanno (od hanno avuto) problemi con la giustizia per questione evidentemente considerate di secondo piano, come corruzione, falso, peculato, frode...
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