Il 12 gennaio 2002 Francesco Saverio Borrelli, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario, pronunciò a Milano, in qualità di Procuratore Generale, il discorso del famoso "Resistere, resistere, resistere", che si riferiva alla riforma della Giustizia promessa (minacciata ?) dall'allora governo in carica.
Quattro anni e mezzo dopo, non credo che quel discorso, del quale riporto solo la nota conclusione, abbia perso nulla della sua forza e della sua importanza...
Nessuna istituzione, nessun principio, nessuna regola sfugge ai condizionamenti storici e dunque all'obsolescenza, nessun cambiamento deve suscitare scandalo, purché sia assistito dalla razionalità e purché il diritto, inteso come categorie del pensiero e dell'azione, non subisca sopraffazione dagli interessi. Ai guasti di un pericoloso sgretolamento della volontà generale, al naufragio della coscienza civica nella perdita del senso del diritto, ultimo, estremo baluardo della questione morale, è dovere della collettività 'resistere, resistere, resistere' come su una irrinunciabile linea del Piave.
Nessun commento:
Posta un commento