L'intelligentissimo D'Alema ha tuonato, poco tempo fa, contro i Libici, rei di aver criticato un possibile incarico ministeriale per il leghista Calderoli, passato alla storia per aver mostrato in televisione una maglietta che riportava vignette anti-Islam. Un rappresentante del Paese africano, in particolare, aveva preannunciato conseguenze nei rapporti tra Italia e Libia in caso di designazione di Calderoli come ministro.
Il ragionamento di D'Alema era il seguente: i ministri italiani vengono scelti dal premier italiano. Gli altri Paesi non devono mettervi il naso. In linea di massima sono d'accordo, anche se è ovvio che le posizioni xenofobe di un ministro una qualche influenza sui rapporti del Paese con gli altri - con quelli più toccati da questa xenofobia - non possono non averla.
Vorrei però sentire parole analoghe dall'astuto politico pugliese a proposito di un Capo di Stato che critica esplicitamente e continuamente particolari casi della legislazione italiana: in questo caso va tutto bene ?
Mi viene in mente la scena di Aprile, indimenticabile film di Moretti, in cui il protagonista si rivolge a D'Alema che parla in televisione dicendogli "D'Alema, di' qualcosa di sinistra ! D'Alema, di' qualcosa, anche non di sinistra ma di' qualcosa !"...
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