Entra nel vivo la discussione politica suscitata dalla proposta di regolamentazione delle situazioni di convivenza, presentata dal Governo al Parlamento qualche tempo fa. Entra nel vivo con i primi interventi ufficiali - dopo mesi di mezze voci e promesse di note formali - della più influente lobby politica italiana. Tra questi interventi, molto clamore ha suscitato quello del 30 marzo di Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Tale intervento ha dato ad alcuni l'impressione di accostare situazioni di convivenza al di fuori del matrimonio all'incesto ed alla pedofilia, suscitando com'è ovvio reazioni sconcertate. Per altri s'è trattato semplicemente di un intervento doveroso e pienamente condivisibile.
Al di là di ciò che penso - e che è ben noto - sui rapporti tra le Istituzioni di uno Stato laico e quelle di una confessione religiosa, vorrei proporre la lettura di un post sull'argomento, che mette l'accento, più che sul merito dei problemi in gioco, sulle dinamiche - ai limiti del paradosso - di certi commenti che si sono levati dal mondo politico. Chi fosse interessato può leggere il post in questione qui.
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