mercoledì 15 novembre 2006

Satira e potere

Leggiamo, con costernazione e turbamento, che padre Georg, segretario personale di SS Maledetto XVI, si premura di comunicarci la contrarietà ed il fastidio suscitati, in lui, dai recenti casi di satira nei confronti di papa Natzi e di mr. Georg medesimo.


In particolare, la satira incriminata è quella di Maurizio Crozza (imitazione di SS) e di Fiorello (imitazione di entrambi gli interessati...): mi si dice, satira divertente e rivolta verso le persone, e non verso il ruolo che ricoprono.


Il fastidio del papale assistente, a quanto ci è dato leggere, è motivato come segue:


«Ho preso atto della polemica e spero che trasmissioni di questo tipo smettano: d'accordo la satira, ma queste "cose" non hanno livello intellettuale e offendono uomini di Chiesa. Non sono accettabili. Spero davvero che smettano subito»


Ho pensato: sto sognando... va bene che ridere in certi ambienti è considerato sconveniente e fuori luogo, ma... possibile che se la prendano per una cosa del genere.


Poi però mi son detto: Pietro, sei tu che sei prevenuto nei confronti del clero (ok, lo ammetto). Devi provare a sentire altre campane (è proprio il caso di dirlo... :-P ). Detto fatto.


Ho segnalato la notizia a persone che, a differenza di me, sono credenti. I miei genitori, e qualche amico. Ho ricevuto risposte diverse, improntate però tutte ad una sorta in incredulità nei confronti di una presa di posizione del genere. In sostanza, i punti che mi sono stati fatti notare sono i seguenti:



  • la satira, per definizione, va contro il potere, e non è dunque insolito che il potere,soprattutto quello conservatore, sia infastidito (quando va bene) dalla satira. In fondo è naturale che chi è oggetto di satira si esprima contro la satira di cui è bersaglio... è la stessa cosa che fanno certii politici...

  • è molto triste che un alto prelato, od il segretario di un alto prelato, si perda a criticare e stigmatizzare episodi del genere

  • né Crozza né Fiorello (che io, scarso fruitore di tv e radio, non ho mai visto / sentito all'opera) fanno satira contro la figura del papa né tantomeno contro la religione, bensì semplicemente caricature delle persone in questione: per il loro essere persone, non per il loro ruolo religioso


In conclusione, che cosa si può dire... be', a mio parere, che è giusto che la satira abbia un limite - sarebbe assolutamente di cattivo gusto, ad esempio, prendere in giro un handicap od un credo religioso - , così come è ragionevole che, finché la satira è dichiaratamente finzione - invento una gag di un personaggio famoso in un contesto evidentemente non reale - , non faccia del male a nessuno, e sia dunque inopportuno tentare di porle dei divieti...


E' chiaro che tutto questo discorso non è legato al fatto che si tratti di satira contro personaggi della sfera religiosa: discorso analogo vale per i vari D'Alema o Bondi o Berlusconi che, in passato più o meno recente, hanno manifestato fastidio per caricature ed imitazioni. Credo che valga, sempre, l'esempio di un Ciampi che telefona a FIorello, in trasmissione,per fargli i complimenti, e per dire che lui e sua moglie amano l'imitazione di Fiorello... penso che lamentarsi della satira contro se stessi, quando si tratta di caricatura evidentemente surreale ed irreale, sia solo un modo per fare brutta figura con poco, che si tratti di politici o di alti prelati...

1 commento:

  1. Beh Pietro la satira, lo scherno è sopportato dal Potere nella misura in cui serve come arma per addormentare le menti del popolino, per distorglielo dai problemi reali. Così veniva fatto dai saltimbanchi nel Medioevo, subito messi alla gogna quando però con le loro battute scalfivano se non addirittura crepavano il muro di terrore e di soggezione che la gente nutriva verso il potente di turno, fosse Re o feudatario.

    Il vero problema è che si crede che la satira dovrebbe essere solo un momento di svago, come un cartone animato, durante la cui visione la persona ride, si diverte, sfoga nella sua mente le frustrazioni accumulate verso il Potere, per poi tornare alla routine di sempre. Questa non è satira, è comicità pura.

    La satira serve, tramite una rappresentazione scanzonata, a far riflettere le menti, a far breccia nella gente tramite il riso, a far riflettere dopo una risata sui contenuti esposti.

    Il padre della satira italiana moderna, un certo Dario Fo, guarda caso premiato con il Nobel dal Mondo intero, ha sempre esposto i suoi argomenti con il sorriso sulla bocca, ma scatenando negli spettatori discussioni sui contenuti.

    Questa è la satira: il dileggio del Potere in modo burlesco, facendo capire gli errori del Potere stesso tramite una risata liberatoria, creando così una coscienza critica nelle persone senza i passaggi di uno studio critico del Sistema, cosa che non tutti sono in grado di fare (a cominciare dal sottoscritto).

    Se si chiede una satira che si contenga, che non dileggi, che non tocchi argomenti scottanti o persone, il cui dileggio potrebbe offendere delle persone, beh allora sarebbe come chiedere a Nobel di non inventare la nitroglicerina perchè oltre che fare del bene (aprendo gallerie sotteranee senza perdita di vite umane enegli scavi) avrebbe potuto uccidere.

    Ciao, Nicola

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