Che il senso dell'umorismo non sia il punto di forza dei cosiddetti Grillini non è una novità - si tratta del resto di un tratto comune alle organizzazioni ed ai movimenti che agiscono secondo dinamiche di carattere pseudo-religioso.
Che il MIO senso dell'umorismo tenda al contrario ad essere un po' estremo, con una certa passione per doppi sensi linguistici e non-sensi, è cosa tutto sommato nota, sopportata dai più e pensata con sconforto da qualcuno: ne ho già parlato qui, spiegando come, per me, ridere di un doppio senso linguistico sia questione sostanzialmente razionale e formale che non ha in alcun modo a che fare con considerazioni emozionali, di merito o di rispetto (qualunque cosa questo significhi).
Nulla di strano dunque se il gioco di parole di Luciana Littizzetto (il video completo si trova qui), che sfrutta due significati della parola movimento per fare una battuta sulle stelle cadenti riagganciandosi ad un articolo sugli escrementi degli astronauti, mi ha fatto ridere - e nulla di strano se ho trovato assolutamente fuori luogo le levate di scudi grilline contro una frase considerata, invece, insultante.
Per quanto mi riguarda ho riso, senza che questo in alcun modo mi abbia suggerito l'associazione tra M5S (che non amo particolarmente né particolarmente disprezzo) ed il concetto di (mi si passi il francesismo) merda.
Detto questo, non mi stupisce che chi ha la manifesta tendenza a prendersi un po' troppo sul serio si senta attaccato da un gioco di parole che, si darà atto alla Littizzetto (il cui umorismo non mi piace né più né meno di altri), era collocato nel contesto di altri dello stesso tipo e sullo stesso tema.
Mi stupisce forse un po' di più la netta presa di posizione filo-censura di chi ha costruito la propria fortuna su una vis comica non esattamente improntata ai toni sommessi ed alla cura nell'evitare l'insulto - ma probabilmente anche per Grillo, come per molti politici, le regole valgono per gli altri mentre per se stessi si interpretano... il che, a voler ben vedere, non fa altro che confermare la tesi grillina secondo cui i politici sono, ed in questo caso evidentemente è così, tutti uguali.
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