Una cosa vera l'ha detta, l'altra sera, Letizia Brichetto (ma Moratti, il cognome del marito, fa molto più figo), durante il contestato dibattito con Giuliano Pisapia, che della Moratti è il principale avversario nelle elezioni amministrative di domenica: essere amnistiati non significa essere innocenti.
Per il resto, vale il titolo di questo post, che non è farina del mio sacco, bensì il commento del leghista Salvini, alleato della Moratti, alla sparata della Letizia meneghina: Pisapia sarebbe stato amnistiato per furto d'auto ed associazione armata, o qualcosa del genere. Peccato che non sia vero, e la Moratti lo sappia bene. Perché ha ragione: aministiati non significa innocenti, così come prescritti non significa innocenti. Proprio per questo, un imputato amnistiato o prescritto può rifiutare amnistia o prescrizione per veder riconosciuta, nel merito, la propria innocenza: come Pisapia, assolto per non aver commesso il fatto.
La nota positiva, in tutto questo, è evidente: la Moratti ha una tremenda paura di perdere le elezioni, al punto da non risparmiarsi nemmeno le bugie per screditare il nemico.
Per il resto... parlavo con un amico della reazione di Pisapia, che non ha voluto stringere la mano alla bugiarda (secondo Salvini). Personalmente trovo che questa, esattamente questa dovrebbe essere la reazione nei confronti di chi gioca sporco: togliere il saluto, non rivolgere la parola. Sogno una politica in cui nessuno rivolga più la parola a chi mente, in cui la Moratti non sia più legittimata a fare politica dal rispetto degli avversari, ma sia lasciata, in solitudine, a subire il disprezzo di chi è ignorato. Della reazione di Pisapia parla Ezio Mauro, in questo interessante e condivisibile intervento.
Per la cronaca: chi è stato amnistiato (per falsa testimonianza: dunque davvero Egli è un bugiardo!), e più volte prescritto, senza il coraggio di rinunciare per essere assolto nel merito, è invece Silvio Berlusconi, che della Moratti è il padrino politico. Questa invece è la vera storia della vicenda giudiziaria di Pisapia.
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