martedì 11 agosto 2009

La Storia si ripete

Leggo notizie come questa, e non posso non pensare che la Storia si ripete. Mi torna in mente una poesia di Bertolt Brecht: si riferisce alla società tedesca che corre verso il nazismo, ma i razzismi sono poi un po' tutti uguali, e questo testo rimane dunque tristemente attuale. Poco importa se sia davvero di Brecht, alla fine: conta quello che dice, contano le paurose analogie con il nostro Paese, oggi, quasi ottant'anni dopo.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

1 commento:

  1. Bellissima. I leghisti non hanno pudore e dubito che capirebbero questo testo, non hanno pudore verso la loro ignoranza. Tento di comunicare anche con loro ma rimango deluso. Mi rifugio nell'arte, perchè il pensiero di alcune persone può raggiungere le vette e perchè anch'io, forse senza pudore, credo di poter dire qualcosa. Ma non mi accontento di un'elite, vorrei davvero poter convincere certa gente, mi sforzo di spiegare ciò che mi sembra ovvio, senza moralismi, ci sono anche ragioni di efficacia politica, basta essere un minimo intelligenti. Ma niente, c'è gente, anche colta, anche intelligente, che è d'accordo con Borghezio, che non ha rispetto per niente. Ha senso rifugiarsi nella'arte, e guardare ogni tanto il discorso all'umanità di Chaplin nel grande dittatore? il tuo deluso vecchio amico
    Giovanni che non vuole demordere.

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