venerdì 13 gennaio 2006

Castelli di rabbia

Che sia davvero come dice Alessandro Baricco ?

... forse, sempre, e per tutti, altro non è mai, lèggere, che fissare un punto per non essere sedotti, e rovinati, dall'incontrollabile strisciare via del mondo. Non si leggerebbe, nulla, se non fosse per paura. O per rimandare la tentazione di un rovinoso desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere. Si legge per non alzare lo sguardo verso il finestrino, questa è la verità. Un libro aperto è sempre la certificazione della presenza di un vile - gli occhi inchiodati su quelle righe per non farsi rubare lo sguardo dal bruciore del mondo - le parole che a una ad una stringono il fragore del mondo in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamano libri - la più raffinata delle ritirate, questa è la verità. Una sporcheria. Però: dolcissima ... lèggere è una sporcheria dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro ? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia ...

1 commento:

  1. a volte si alza lo sguardo dalle parole scritte e si riesce a rileggerle aldilà del finestrino. magari, tolto il vetro, non sono proprio le stesse, ma che importa?
    si alza lo sguardo e capita persino di incrociare gli occhi di qualcuno e di riconoscerlo. vile come noi, forse, e dolcissimo custode di un segreto condiviso...

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