Oggi Brescia era bellissima: piena di gente in corteo, dal centro verso la periferia, nel contesto dello sciopero generale seguito agli atti di pirateria della maria israeliana contro le navi disarmate, italiane e non solo, che si prefiggevano di portare cibo, acqua e medicinali alla popolazione di Gaza, stremata da anni di prigionia e sistematica pulizia etnica.
E c'ero anche io, a più di dieci anni dall'ultima adesione ad uno sciopero: faccio un lavoro nel quale l'astensione non crea fastidio a nessuno, se non a me, poiché mi lascia meno tempo per fare le stesse cose.
Eppure.
Eppure oggi era difficile essere altrove: perché se non avessi scioperato oggi, quando mai avrei trovato un motivo per farlo, una causa migliore per cui scioperare? Se non avessi scioperato oggi non lo avrei fatto più - e non sono ancora pronto, nonostante gli anni, ad essere quel tipo di persona, quella che non sciopera a prescindere.
E dunque in corteo, cosa che non mi accadeva, penso, dai tempi della scuola: da allora quasi solo manifestazioni stanziali, in genere legate a ricorrenze - 25 aprile e 28 maggio su tutte.
In corteo attraverso la città, in mezzo a studenti, pensionati, tanta gente della mia età - se avessi un minimo di senso di appartenzenza ed un po' meno pudore potrei scrivere: della mia generazione - , tanti genitori con i bambini, alcuni neonati che dormivano spensierati e chissà, forse un giorno vedranno una Palestina libera...
È stato bello, è stato... emozionante. Esserci. Incontrare qualche volto conosciuto. E vedere la propria città riempirsi di umanità, tanta gente rinunciare, per umanità, per vicinanza ad un popolo che da ottant'anni subisce quello che in tanti hanno definito un genocidio, ad una giornata di lavoro - con buona pace di chi, con i consueti toni privi di rispetto per gli altri, se n'è uscito con la miserabile affermazione secondo cui chi aderisce a questo sciopero lo fa per fare il weekend lungo.
Venticinquemila persone, secondo l'organizzazione. Secondo la questura probabilmente eravamo in trenta o quaranta, ma a chi c'era non può che essere chiara una cosa: Brescia non ha dubbi su quale sia la parte giusta da cui stare. 🇵🇸 🇵🇸 🇵🇸
Belle e pienamente condivisibili le tue parole di impegno, emozione ed umanità cotro gli orribili spettri del tempo presente
RispondiElimina