E' morto Giulio Andreotti: novantaquattro anni, quasi tutti passati in Parlamento, innumerevoli volte sui banchi del Governo. Contrariamente al coro di vedove disperate che ne esaltano la figura pubblica ed il ruolo politico nella cosiddetta Prima Repubblica, a noi piace ricordarlo così: prescritto in Cassazione, dopo condanna in Appello, per reati gravissimi - reati legati a rapporti con la Mafia, rapporti provati fino al 1980, dunque prescritti al momento della sentenza ma non per questo meno gravi.
Il Divo è morto e, contrariamente alla prassi, mi sento di dire: abbasso il Divo.
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