Ripenso, a volte, all'entusiasmo ed al trasporto che suscitava in me, da bambino, tutto ciò che ruotava attorno al mondo del calcio: aneddoti, statistiche, l'elenco dei paesi che hanno ospitato i mondiali e di quelli che li hanno vinti. A dirla tutta, probabilmente ne ricordo ancora la lista quasi completa, ed anche se non ricordavo che l'Ungheria avesse giocato (e perso) una finale (1954), ricordavo invece benissimo che nel 1950 (vincitore: Uruguay) una finale non c'è stata.
Ora, cresciuto e - si spera - più razionale e riflessivo, noto che nel calcio non sempre i migliori vincono ("la palla è rotonda", no?), se è vero che Materazzi o Toni hanno vinto un mondiale, mentre Baresi o Baggio no. L'hanno vinto Maradona, d'accordo, e Pelè: ma non l'ha vinto Cruijff, né Platini. Rifletto - forse un po' crudelmente - che il Pallone d'oro a Cannavaro è come l'Oscar a Boldi (Massimo), con la differenza che a Cannavaro il premio è stato assegnato veramente...
D'altro canto, si tratta di sport, non di un teorema di matematica: può vincere il più furbo, od il più "fortunato". Da buon interista quale sono, tuttavia, mi consola - e mi piace - pensare che, contando gli scudetti vinti in Italia, la coppia Cannavaro-Buffon totalizza un fantastico zero, mentre Capitan Zanetti ("Capitano, mio capitano!") ne ha sollevati cinque...
[...] In risposta semimetallica a(d istanze) alcalino-terrose, più rimando ad abuso e consumo del [...]
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