E' morto Francesco Cossiga, primo presidente della Repubblica di cui io ricordi l'elezione e personaggio che, prima che cominciassi a capire qualcosa di politica, affascinava il bambino che ero per il suo essere piuttosto rumoroso e certo assolutamente fuori dagli schemi della politica. Poi ho capito che, al di là degli aspetti folkloristici (l'aria da picconatore, l'accento ancora sardissimo dopo una vita a Roma, il piglio provocante...), c'era una realtà che non mi mancherà per nulla, e che mi sembra doveroso ricordare, citando l'illustre scomparso, in una famosa uscita di qualche anno fa:
Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno: infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano [30/10/2008]
Dopo di che, come ha ben scritto Giglioli qualche giorno fa, mi dispiace solo che si sia portato nella tomba decenni di segreti di stato, sui servizi segreti deviati, sulle stragi fasciste e via dicendo.
Come sempre, come su tutto, c'è la possibilità di un risvolto umoristico (piuttosto agrodolce) della questione; come altre volte, un grazie a Spinoza per il post, geniale già nel titolo: Celere alla celere.
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