Sono stato una decina di giorni in Valcamonica, a luglio. Tra le "mie" montagne.
Ho passato il tempo a leggere, scrivere, ho passato il tempo a pedalare. Tanto.
In tanti luoghi che già conoscevo, e che tuttavia ogni volta rinnovano l'emozione della prima volta in cui ci sono stato.
In qualche luogo che non conoscevo, come il Monte Colmo, bella salita sopra ad Edolo, con una vista splendida su monti e boschi della zona e con una comica conclusione della salita, a poche centinaia di metri dalla "vetta", davanti ad una galleria buia piena di pecore (giuro, pecore !) spaventate dalla mia presenza.
E sono tornato a pedalare sul Gavia, "salita della mia vita" dalla prima volta che ci sono salito, 17 agosto 1999, nel cuore una ragazza e la voglia di dimenticarla, di trasformare in rabbia, in rancore la delusione e la malinconia.
Be', non è che mi sia riuscito poi molto bene... è stato strano tornarci, quasi sette anni dopo, con la stessa ragazza nel cuore, pensiero fisso ad ogni tornante, compagnia silenziosa e dolce su ogni "rampa" di quella splendida salita... è stato strano pensare a sette anni prima, a quella salita così diversa, a quella montagna splendida e maledetta sulla quale forse, quel giorno, ho lasciato una parte di me, ho lasciato un po' troppo... qualcosa che ho ritrovato, anni dopo, nello stesso sorriso e nello stesso naturale trovarmi bene con la stessa persona... volevo tornare lassù, anche per questo... ed è stato fantastico, in una giornata di sole magnifico, tornare su quei 2652 metri di altitudine, tra le montagne, enormi e silenziose, ed il cielo... pedalando, un tornante dopo l'altro, e sorridendo...
Grazie, maledetto e meraviglioso Gavia, ancora una volta, salita della mia vita...
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